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03/09/2002 |
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Con l�avvicinarsi dell�11 settembre, Giovanni Paolo II ha rilanciato la sua offensiva di pace. Ricevendo ieri a Castel Gandolfo il nuovo ambasciatore di Grecia, Christos Botzios, ha rivolto un appello ai popoli ed ai loro rappresentanti politici perch� facciano propria quella �sana competizione� che anim� i fondatori dei Giochi olimpici, gareggiando per una �tregua duratura� come primo obiettivo per riportare la pace in Terra Santa e in tutta l�area mediorientale e mediterranea. Un segnale chiaro inviato al presidente Bush, che freme per iniziare la guerra contro l�Iraq, pur dovendo constatare che stanno crescendo le riserve al suo piano. Giovanni Paolo II ha affermato che �il prossimo appuntamento con i Giochi olimpici del 2004� deve essere per il governo di Atene, per gli altri governi del mondo, per le Chiese cristiane, per le Comunit� ebraiche, musulmane e per altre religioni un impegno comune per riportare �la pace in Medio Oriente e nell�area del Mediterraneo�. Orientamenti che ha espresso anche con il messaggio inviato ai 465 delegati di tutte le religioni partecipanti al XVI incontro internazionale per la pace promosso a Palermo dalla Comunit� di S. Egidio e che si concluder� oggi e dove si � fatto rappresentare dal cardinale Roger Etchegaray. Pi� volte ambasciatore del Papa in Medio Oriente, ha ribadito che la �ripresa del dialogo � obbligatoria� perch� �non ha alternative�. Richiamandosi allo �spirito di Assisi�, quando il 24 gennaio scorso sessanta esponenti di tutte le religioni affermarono in un documento comune che �non si pu� uccidere in nome di Dio�, Giovanni Paolo II ha affermato che �la Santa Sede continuer� ad operare per una pace solida e duratura tra le nazioni ed a sostenere tutto ci� che pu� permettere a popoli diversi di incontrasi, di dialogare e di mettere in opera progetti comuni per il bene di tutte le componenti della famiglia umana�. Anticipandone gli sviluppi teologici, il cardinale Walter Kasper, presidente del Consiglio per la promozione dell'unit� dei cristiani, ha detto che, ormai, non si deve parlare pi� di �guerra giusta�, ma di una �pace giusta�. Una vera novit� che limita ulteriormente la �legittima difesa�.E la stimolante affermazione, fatta propria dal fondatore della Comunit� di Sant'Egidio, Andrea Riccardi, ha suscitato entusiasmo tra i partecipanti all'incontro, a cui � presente pure l'arcivescovo di Palermo cardinale Salvatore De Giorgi. E hanno sottolineato la necessit� di riprendere il negoziato per fare uscire la Terra Santa e tutto il Medio Oriente dalla guerra, Mohammed Amikne Smaili, docente a Rabat di dogma musulmano e di religioni comparate, l'israeliano prof. Daniel Krof, il ministro israeliano Dan Meridor, rettore dell'universit� di Al Quds, il palestinese Sari Nuseibeh, l'ex presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, e Giuliano Amato. Incontro, quindi, tra civilt� e non scontro.
Alceste Santini
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