Comunità di S.Egidio


 

06/09/2002

La citt� e i gesti disperati
La dolcezza inaccessibile

 

Roma � bellissima ed � sempre pi� bella. Di pi�, � irresistibile per chi viene da fuori, anche se c�� stata una flessione nel turismo. Chi, tedesco, inglese, americano c�� gi� stato (ma pi� dei tre giorni del turismo mordi-e-fuggi), quando torna a casa non smette di suscitare invidia negli amici con i suoi racconti. Anche negli anni in cui piove di pi�, come questo, a Roma c�� un mix che � per chi pu� � la fa davvero unica: � l�incrocio tra estroversione della gente, arte, mangiare buono: una citt� a strati, dove la storia lascia sempre emergere una convivialit� contagiosa. E questa convivialit� la rende un luogo dove tornare o voler vivere. E� una dolcezza della vita, che a chi viene da fuori appare ancora pi� fascinosa del Colosseo, se confrontata con la durezza non sempre nascosta dei propri paesi di provenienza. E� una dolcezza che non si spiega solo con la mitezza del, e resiste anche alle ottobrate incerte, che non si sa pi� se saranno assolate, e al ponentino scomparso, che � diventato ormai materia da archeologi.

A volte per� questa dolcezza rimane inaccessibile ai romani e a chi � romano di adozione ma sente la vita un po� matrigna. Pochi giorni fa a Napoli un disoccupato si � tolto la vita in maniera spettacolare per mettere fine a quella che non riteneva pi�, in quel momento, vita. Ricordo un�altra storia simile, anni fa, accompagnata da un biglietto: �non si pu� vivere in una citt� come questa�. C�� una disperazione sommersa che si incontra all�improvviso anche nella nostra citt�. Michele che due giorni fa, a 58 anni, ha comprato la benzina e si � dato fuoco, con metodo, nel parco degli Acquedotti al Tuscolano, ha lanciato un urlo disperato che possiamo ignorare o raccogliere. Il suo corpo ustionato, ma per fortuna ancora vivo, dall�ospedale Sant�Eugenio racconta una storia che non � priva di senso, anche se lui dice con naturalezza a chi gli chiede il perch�: �sono matto!�. Non sappiamo se c�� stata emulazione con chi si � tolta la vita allo stesso modo a Napoli, riuscendoci. Sempre ieri per� altre due persone hanno minacciato a Roma di fare lo stesso: sussidi che non arrivano per chi � malato, la casa popolare che non c��. La disperazione non si contagia, c��. I gesti eclatanti, invece, purtroppo, possono essere emulati.

La vita sta diventando pi� dura, per tutti. Lo sbandierato sistema sanitario �all�americana� rischia di lasciare senza il necessario, come in America, chi non ha da pagare. I ticket cominciano a pesare. Il clima di mezza guerra da dopo 11 settembre � un invito esplicito alla diffidenza e a pensare a s� pi� di prima, anche a Roma, e chi � debole rischia di restare da solo e di non farcela. Se ci fermiamo ad ascoltare quello che Michele ha provato a dire, forse, possiamo evitare che la dolcezza di Roma diventi un miraggio per chi ci vive non da turista, e si arrangia con troppo poco, troppo pochi amici, troppo isolato.

Il sindaco alla fine dell�estate ha affermato con decisione: �le politiche sociali sono e saranno il punto qualificante del governo di Roma�. C�� di che sperare e c�� di che rallegrarsi se davvero la lotta alla sofferenza e la dolcezza di Roma - per tutti e non solo per chi pu� comprarsela comunque vada il mondo - diventer� la scelta di governo della citt�.

Mario Marazziti