�Il 31 ottobre sar� una giornata speciale per Roma. La cittadinanza onoraria simboleggia la reale sintonia tra i romani e Giovanni Paolo II. Non era mai accaduto nella storia: Karol Wojtyla accetta le chiavi della citt� eterna per evidenziare l� intensit� di questo legame�. Straordinariet� dei contenuti, semplicit� ed immediatezza delle forme. La cerimonia prevista fra un mese in Vaticano rispecchia fedelmente lo stile di un pontificato �attento agli ultimi e in ascolto dei cuori�. La frontiera fra la capitale e il Vaticano � solo teorica, la quotidianit� cittadina permea di s� i Sacri Palazzi. Nessun muro divide il vescovo di Roma dal suo gregge. Lo sa bene Andrea Riccardi, tra i massimi storici del cristianesimo, fondatore della comunit� di Sant�Egidio e personalit� di spicco della cultura cattolica italiana.
Professor Riccardi, le chiavi di Roma rappresentano l�ennesimo primato nel pontificato dei record. Qual � il significato autentico del riconoscimento conferito dal Campidoglio? �Si potrebbero citare infiniti segni di condivisione, come le centinaia di visite alle parrocchie, le lunghe conversazioni alle mense dei poveri, la viva preoccupazione per le condizioni di vita nelle borgate di periferia, le tante mani strette, poco dopo l�elezione, al campo nomadi di Tor Bella Monaca o all�asilo di San Francesco Saverio alla Garbatella. In un quarto di secolo, una data in particolare � rimasta impressa negli annali e nei cuori di milioni di romani. Il 13 aprile 1986, Karol Wojtyla comp� il pi� breve ma forse il pi� importante dei suoi viaggi. A Roma per la prima volta dall�epoca di Pietro il papa entr� nel Tempio Maggiore, accolto dal rabbino capo Elio Toaff, guida spirituale della pi� antica comunit� ebraica d�occidente. Karol Wojtyla stup� tutti chiamando gli ebrei �fratelli maggiori� e ricord� Abramo �progenitore dei credenti�, aprendo cos� un�epoca nuova nei rapporti tra mondo ebraico e Chiesa cattolica. Erano quasi due millenni, infatti, che un papa non metteva piede ufficialmente in una sinagoga�.
La cittadinanza onoraria a Giovanni Paolo II chiude definitivamente il capitolo "Breccia di Porta Pia"? �Per la verit� ci aveva gi� pensato Paolo VI nel `75, nei giorni caldi del passaggio del Campidoglio dalla Dc alla sinistra. Piuttosto mi viene in mente un�altra ricorrenza�.
Quale? �Siamo a cinquant�anni esatti dall�operazione Sturzo, con l�impegno diretto del fondatore del Partito Popolare (�difensore di Roma cristiana contro il comunismo ateo�, come si disse allora) che caldeggi� un�alleanza dei cattolici con il Movimento sociale e i monarchici, nel 1952, per contrastare alle elezioni comunali il "Blocco del popolo". Fu sconfessato da parte del mondo cattolico e da De Gasperi. I partiti di centro vinsero egualmente�.
Nella storia della Chiesa nessun papa aveva accettato una cittadinanza onoraria. Perch� Karol Wojtyla ha detto s� al Comune di Roma? �Quando Giovanni Paolo II fa qualcosa mai avvenuta in precedenza, ha intenzione di sottolineare col suo gesto un l�eccezionale profondit� di un sentimento. E� stato cos� pure per la laurea "honoris causa" conferita dall�ateneo di Cracovia. Dopo la guerra, infatti, continu� i suoi studi nel seminario maggiore di Cracovia, nuovamente aperto, e nella Facolt� di Teologia dell�Universit� Jagell�nica, fino alla sua ordinazione sacerdotale. Il pontefice � gi� "magister", non riceve allori accademici. Lui lo ha fatto per evidenziare quanto in s� senta vitali le proprie radici culturali e spirituali. Nel caso delle chiavi di Roma si � verificato qualcosa di simile. Accettare la cittadinanza onoraria equivale a riconoscere un autentico cammino interiore fatto assieme ai romani�.
Karol Wojtyla gira il mondo presentandosi come vescovo di Roma. E� il riflesso di quel legame di cui parla il sindaco Veltroni nel suo annuncio? �Credo proprio di s�. Spesso il Papa ricorda che il nome di Roma letto al contrario, come un palindromo, � "amor". Un gioco di parole che rivela un intima condivisione, una solidariet� assoluta tra il pastore e il suo gregge. Karol Wojtyla sa meglio di chiunque altro che Roma per la Chiesa cattolica non � come Parigi per l�Unesco o New York per le Nazioni Unite. Lui non � il capo di un�organizzazione internazionale che si trova sulle rive del Tevere. Quando a Santa Maria della Pace venne bruciato un giovane somalo, rest� sconvolto, chiese informazioni minuziose sulle condizioni dell�accoglienza nella citt� eterna e ne parl� commosso all�Angelus domenicale�.
Giacomo Galeazzi
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