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30/09/2002 |
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Il Comune e la rete sociale |
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Il Giubileo � lontano. Sembra preistoria eppure � appena due anni fa. In mezzo c'� stato tutto, non solo l'11 settembre. C'� stata un'altra Giornata mondiale della Giovent�, quella di Toronto, straordinaria per i giovani, per il Papa, per i contenuti, un po� approssimativa per l'organizzazione, che ha fatto tornare alla mente lo sforzo eccezionale di Roma per l'accoglienza. Un'esperienza riuscita che, forse, contiene un segreto anche per l'oggi. Come � noto, non ci sono state molte grandi opere ma proprio questo ha liberato la capacit� di mettere in rete - con un obiettivo comune - risorse diverse (a mio parere il principale successo dell'Agenzia del Giubileo) e quella strana arte di tirare fuori attenzione umana, buon senso e una specie di orgoglio dei romani ad essere ospitali. L'anno dopo il Giubileo, ce lo ricordiamo, � stato segnato pesantemente da fatti dolorosi che hanno suonato come campanelli di allarme. Quei nove anziani morti da soli durante l'estate hanno raccontato in maniera drammatica quali possono essere le conseguenze dell'isolamento in una citt� distratta e cosa succede nella religione, cos� comune, del �farsi solo gli affari propri�. Quest'anno, questa estate, sono stati diversi. � una notizia importante, anche se � una non-notizia. La notizia, ad essere precisi, � questa: non sono morti nove anziani (tutti allo stesso modo, tutti da soli e tutti con i vicini che se ne accorgevano giorni dopo). E non � stato un caso. Prima dell'estate � stato lanciato un appello, al Comune e alla citt� perch� fosse possibile rivolgersi a qualcuno, 24 ore su 24, in caso di bisogno. E perch� ci si guardasse intorno, se per caso quell'anziano che esce sempre alla stessa ora e compra sempre la stessa piccola quantit� della stessa cosa per un po' non si vedesse pi� in giro. Il Comune si � messo in rete e ha messo in rete le proprie risorse. Si � collegato con le associazioni che non chiudono nemmeno d'estate e che sono una delle ricchezze che fanno Roma diversa. Ha anche messo in rete le proprie risorse, con un numero di telefono vero, non di facciata (800.440022), dove se chiami ti rispondono e provano ad attivarsi. Negli ultimi mesi chi aveva bisogno di assistenza domiciliare ha trovato una risposta e ogni mese fino a 3-4.000 richieste di aiuto trovano qualcuno che ascolta e si prende in carico il problema. A volte si risolve, nelle strutture pubbliche ma anche con l'aiuto del volontariato e dei cittadini. In ogni caso, il grande nemico, la solitudine, viene indebolito e se ne allontanano le conseguenze pi� amare. La Sala operativa sociale del Comune � stato questo: buon senso, messa in rete delle energie, collegamento con chi, anche fuori dell'amministrazione, cerca di rendere la citt� vivibile per chi non ce la fa. Adesso si apre un altro fronte. Quello di garantire il minimo, che si possa vivere e non morire, che si venga soccorsi e non abbandonati a se stessi, anche nei servizi sociali pubblici, come accade per il pronto soccorso negli ospedali. Che si venga aiutati come persone e non solo se si hanno i documenti in regola. Il diritto a vivere, a non morire ai margini, rientra infatti nei diritti umani e non pu� essere subordinato ai documenti �in regola�, in un paese come il nostro dove � norma creare irregolarit� per 4 o 5 anni e per poi procedere a regolarizzazioni periodiche. La via intrapresa � quella giusta, nell'interesse di tutti.
Mario Marazziti
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