Comunità di S.Egidio


 

12/10/2002

La denuncia della Comunit� di Sant�Egidio: �Le residenze sanitarie hanno fallito�
Anziani, manca l�assistenza a casa
L�idea � di creare centri diurni. La notte il paziente torna nella sua abitazione
Le Rsa si sono trasformate in strutture di lungodegenza dalle quali difficilmente si esce. La Regione vorrebbe creare altri 5 mila posti

 

�INVESTIRE le risorse previste per le Rsa per potenziare l�assistenza domiciliare�. La proposta viene dai responsabili della Comunit� di Sant�Egidio che si rivolgono direttamente alla Regione. Il piano sanitario regionale prevede infatti la creazione di altri 5 mila posti in Rsa nei prossimi tre anni. Le Residenze sanitarie assistenziali sono abitate prevalentemente da anziani che provengono dalla propria abitazione o da quella di parenti. Per questo gli ospiti potrebbero tornare nel proprio domicilio se solo ci fossero le strutture di sostegno adeguate. Secondo la Comunit� di Sant�Egidio, l�assistenza domiciliare consentirebbe un forte risparmio per le casse pubbliche e una vita adeguata alle esigenze degli stessi anziani. I vertici della Regione promettono di valutare attentamente la proposta della Comunit� perch� � necessario compiere tutti gli atti che conducono verso un�assistenza sanitaria dal volto umano. �Non siamo favorevoli alle Rsa - ha spiegato ieri mattina Mario Marazziti, della Comunit� di Sant�Egidio - perch� riescono a rispondere con difficolt� sia ai bisogni assistenziali che a quelli sanitari. Sono nate 15 anni fa come strutture pi� agili ma la scommessa non ci convince. La prima osservazione che facciamo � che, una volta entrati, difficilmente si esce dalle Rsa. Insomma sono diventate strutture di lunghissima degenza. Al contrario erano nate per consentire un ritorno dell�anziano nella sua abitazione. Insomma il modello delle Rsa mi sembra inattuale�.

La Comunit� di Sant�Egidio propone dunque un modello alternativo di assistenza agli anziani, basato sui centri diurni, le residenze protette e l�assistenza domiciliare. �Si potrebbero trasformare le Rsa in centri diurni di sostegno temporaneo � prosegue Mario Marazziti � A Monteverde c�� un appartamento in cui vengono assistiti anziani non autosufficienti. Si trova all�interno di un condominio in cui abitano anche altri anziani. Il centro diurno � un luogo in cui il paziente vive con altre persone fino ai pomeriggio e poi torna a casa, Insomma bisognerebbe razionalizzare gli investimenti, anche perch� l�assistenza domiciliare consentirebbe anche un forte risparmio per le casse pubbliche�.

I vertici della Regione ascoltano con interesse le proposte e i suggerimenti della Comunit� come dimostrano le parole di Vincenzo Saraceni, assessore regionale alla Sanit�. �E un progetto molto apprezzabile � dichiara � Tutto ci� che si rivolge al domicilio del paziente va nella direzione dell�umanizzazione dell�assistenza sanitaria. Anche noi stiamo facendo delle riflessioni sul ruolo delle Residenze sanitarie assistenziali e siamo pronti alla discussione e alla verifica. La Giunta regionale sta valutando se il modello delle Rsa ha risposto alle aspettative�. Gi� oggi sono attive alcune iniziative importanti sul versante dell�assistenza domiciliare. Nella Asl Roma A, ad esempio, sono stati appena stanziati 260 mila euro per il progetto delle dimissioni protette. L�iniziativa prevede medici e infermieri che assisteranno a domicilio i malati dimessi dagli ospedali per patologie degenerative e riabilitative. Il progetto � stato voluto dai vertici della Asl Roma A, dai municipi di zona e da Alberto D�Amato, delegato del sindaco per l�azienda sanitaria locale. E importanti sono anche le iniziative messe in campo dall� amministrazione comunale come i servizi di teleassistenza che oggi coinvolgono 1200 anziani e i cinque centri di sollievo che sorgeranno in ogni Azienda sanitaria.

Carlo Antini