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12/10/2002 |
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Anziani, prima o poi, lo diventiamo tutti, se siamo fortunati. La nostra � la prima generazione nella storia umana che pu� sperare con buona ragione di superare largamente gli 80 anni . Ma questa vita �in pi�� non sempre � una benedizione. La nostra societ� non ha ancora trovato come utilizzare appieno questa ricchezza in pi�. A parte le pubblicit� e i modelli culturali che privilegiano l�anziano scottante, arguto, tra Amaro Montenegro e candeggina Ace, diventare vecchi quando si � soli e senza aiuto, � un problema. E� un problema per lo squilibrio che c�� tra quanti lavorano e quanti sono in pensione, ed � un problema perch� il costo dell�assistenza socio-sanitaria � alto: e con bassa qualit� di servizi. A Roma e nel Lazio almeno cinquemila persone hanno bisogno di un aiuto importante per poter finire i loro giorni in un istituto, in abbandono. Anche chi ha qualche risorsa finanziaria, se � da solo e se ha poche relazioni umane, se � isolato, ha poche possibilit� di finire la propria vita a casa propria. Lo schema, appena c�� un peggioramento della salute, �: un ricovero in ospedale. Da qui, dall�ospedale per acuti, superato il numero di giorni previsti dai regolamenti di spesa per reparto e per patologia, si viene dimessi: non perch� definitivamente guariti, ma perch� l�ospedale e quel posto letto servono ad altri. Dimessi, ma non guariti, dimessi, ma senza che si sia creata una rete di sostegno. E in genere si finisce in una lungodegenza (2000-3000 euro al mese) o in una Rsa (residenza sanitaria assistenziale, 2000-2500 euro al mese). Le Rsa, quando furono create, solevano essere una risposta pi� avanzata dei vecchi, orribili, cronicari e delle lungodegenze senza futuro. Dovevano essere strutture pi� piccole, orientate a riabilitare, dove stare per un po� e poi tornare a casa, avendo avuto sostegno sanitario e sociale. Al di l� delle intenzioni sono diventate tutt�altro. Nelle Rsa si entra, venendo 6 volte su 10 da casa, ma non si esce pi�. Si rimane anche pi� di 10 anni e l� si muore. In strutture dove c�� un medico per 60 persone e che non sono pensate per curare bisogni acuti o prolungati L� inchiesta di Sant�Egidio su met� delle persone ricoverate in queste strutture mostra che sono l�isolamento e l�assenza di qualunque sostegno alternativa prima, alla famiglia, agli anziani stessi, che fa s� che questa sia una risposta obbligata. Costosa, gi� obsoleta. La Regione Lazio sta per attivare con grandi costi pi� di 5.000 nuovi posti in Rsa. Con la stesso cifra si possono riconvertire le Rsa in strutture diurne di appoggio per le famiglie e gli anziani, si pu� creare una rete di assistenza domiciliare che pu� ridurre la pressione sugli ospedali, si possono creare residenze protette per tanti, E si pu� evitare non solo uno spreco di denari, ma anche di umanit�.
Mario Marazziti
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