Nella basilica di San Pietro, Domenica mattina, si respirava qualcosa di profondo nel quadro della solenne liturgia eucaristica presieduta dal Papa con la partecipazione del Patriarca romeno: era la passione per l'unit� dei cristiani. Due Capi di Chiese, due uomini che hanno vissuto una parte considerevole dei drammi del Novecento, hanno riflettuto su quanto sia importante l'unit� dei cristiani per l'umanit�. Il travaglio dell'umanit� del secolo passato, i ricordi delle guerre mondiali, i problemi della costruzione dell'Europa, quelli della secolarizzazione sono temi affiorati nei discorsi di entrambi. Le responsabilit� verso il futuro erano evocate nella parola dell'anziano Patriarca Teoctist, che concludeva la sua visita a Roma, durata una settimana e ricca di tanti momenti significativi. Il discorso del Papa ha voluto intrecciarsi con quello del Patriarca quasi per continuare le sue riflessioni.
Ma tutta la liturgia ha manifestato questo intreccio: il Papa aveva benedetto i presenti con il Vangelo in romeno portatogli dal diacono ortodosso, mentre il Patriarca aveva fatto lo stesso con il Vangelo latino portatogli da un diacono cattolico. Le parole, i gesti, i ripetuti abbracci tra il Papa e il Patriarca, hanno espresso la solidariet� con cui da Roma cattolica e da Bucarest ortodossa si guarda al futuro del cristianesimo nel mondo. Su tutto dominava la passione dell'unit� in una liturgia molto bella, in cui si sottolineava quello che unisce, anche se c'era ancora quello che divide. Il Papa ha parlato dell'unit� con un'espressione forte: �La Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse, celebrando secondo le rispettive tradizioni la vera Eucaristia, vivono, gi� da ora, in una comunione profonda, anche se non piena�. C'era, nella basilica di San Pietro, la diffusa consapevolezza che l'unit� � il comandamento del Signore: �Questa nostra reciproca divisione � contraria alla sua volont� � ha detto Giovanni Paolo II. Ed il Patriarca ortodosso ha avuto espressioni simili, dense di anelito cristiano all'unit�.
Nella mente del Papa e del Patriarca era presente il ricordo del grido della gente di Bucarest, durante la visita di Giovanni Paolo II nel 1999: �Unitate! Unitate!�. Il viaggio del Papa in Romania � stato un fatto decisivo nel creare un nuovo clima ecumenico. Era il primo in un paese a maggioranza ortodosso. Ne � scaturito un legame personale tra Giovanni Paolo II e Teoctist che, oggi, si � manifestato con molta chiarezza. Ne � un frutto proprio la visita del Patriarca a Roma, nonostante alcuni problemi tra il mondo ortodosso e la Chiesa cattolica. � stata una scelta dettata dalla passione per l'unit�, che supera e aiuta a risolvere le difficolt� pur esistenti. Le visite e la fraternit� tra i Capi delle Chiese sono passi importanti per ristabilire la piena comunione: �Entrambi � ha detto Giovanni Paolo II parlando di s� e del Patriarca � siamo testimoni della crescente volont� di unit� e di comunione delle nostre Chiese�. Chi era presente nella basilica ha sentito una passione per l'unit�, comunicata dal Papa e dal Patriarca con grande chiarezza e in modo molto personale. Forse in quella passione c'� un gran dono che viene dall'alto, che aiuter� i cristiani a camminare sulla via dell'unit�, superando le difficolt� e i problemi ancora aperti.
Andrea Riccardi
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