Comunità di S.Egidio


 

17/10/2002

RICORDATA A ROMA LA RAZZIA DEL GHETTO DEL �43
Olocausto, una giornata per le vittime
Veltroni: �No ad ogni forma di intolleranza�
I messaggi di Casini e Fini

 

Erano 1.020, in maggioranza italiani, in larghissima parte romani e discendenti di famiglie che vivevano dalla notte dei tempi nella capitale. Ne sono tornati solo 16, una sola delle 689 donne, nessuno dei 207 bambini strappati dal sonno da qualche centinaio di uomini delle SS e consegnati all�inferno di Auschwitz. Furono catturati nel ghetto di Roma all�alba del 16 ottobre del 1943 in quella che � stata la pi� alta deportazione dall�Italia.

Cinquantanove anni dopo Roma ricorda la vergogna di quella razzia. Ieri � stata celebrata la �Giornata della memoria�. per onorare il ricordo degli ebrei romani deportati e costruire un�Europa senza l�ombra dell�antisemitismo, un convegno in Campidoglio, organizzato dalla Comunit� di Sant�Egidio e dalla Comunit� ebraica romana, corone di fiori davanti alla Sinagoga e una fiaccolata che dal Campidoglio ha raggiunto il cuore del ghetto, via del Portico d�Ottavia che, da ieri sera si chiama �Largo 16 ottobre 1943�. Una decisione presa dal sindaco Walter Veltroni per non dimenticare mai quella data �che rievoca uno dei momenti pi� tristi non solo per i cittadini di fede ebraica ma per tutta Roma�. Con Veltroni c�erano anche il segretario dei Ds Piero Fassino, l�assessore regionale Donato Robilotta, il rabbino Elio Toaff ed il presidente della comunit� ebraica di Roma Leone Paserman, l�assessore provinciale Giorgio Salvi, il presidente dell�Anpi Massimo Rendina e Piero Terracina, scampato ad Auschwitz.

�La nostra presenza qui oggi - ha detto Fassino - per ricordare le vittime del 16 ottobre ha un significato molto preciso ed evidente: non dimenticare cosa � stato l�orrore del nazismo, dell�Olocausto ed anche che la libert� e la democrazia che abbiamo � costata sofferenze inenarrabili, tragedie enormi e vite umane�. L�impegno di tutti, per Fassino, deve essere quello �di lavorare per far crescere una cultura della tolleranza e del rispetto sia dalla dimensione scolastica ed educativa�.

Aprendo i lavori del convegno il sindaco ha detto che sente la responsabilit� di lavorare perch� in citt� crescano il rispetto, la tolleranza e il senso di comune appartenenza. A questo proposito ha ricordato fatti di cronaca recente come il pestaggio del marocchino avvenuto a Roma nel quartiere Ostiense e il conferimento della cittadinanza di Roma a Safiya. �Essere qui oggi - ha detto ancora Veltroni - significa anche ricordare che ogni forma di intolleranza, razzismo ed aggressione nei confronti di chi si ritiene diverso da s� � l�anticamera di tragedie molto pesanti�.

Anche il presidente Paserman ha sostenuto che �tutti abbiamo il dovere di ricordare cosa � successo perch� ovviamente non succeda pi�. Purtroppo anche a Roma ci sono drammatici episodi di razzismo e xenofobia, come quello avvenuto due giorni fa. Certamente a Roma ed in Italia i casi sono rari, anche se avvengono spesso negli stadi, anche perch� c�� una tutela pi� di quanto non ci sia nei paesi del nord Europa�.

�� dovere di tutti, anche a distanza di tanti anni, non perdere la memoria di quei fatti e vigilare perch� l�orrore dell�antisemitismo non torni mai pi�� ha scritto il presidente della Camera Pierferdinando Casini nella lettera inviata ad Amos Luzzatto, presidente dell�Unione delle Comunit� ebraiche italiane, e a Riccardo Di Segni, rabbino capo della comunit� ebraica romana. Anche il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini ha inviato un messaggio di solidariet� al presidente della comunit� ebraica di Roma Leone Paserman.

Salvatore Ariete