Comunità di S.Egidio


 

17/10/2002


Ottobre '43, Roma ricorda le deportazioni

 

Com'era il cielo di Roma quella mattina del 16 ottobre del 1943? Lo possiamo immaginare con le parole del rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, che cita la Legge: �Era sabato, ed era Succot, la festa delle Campane. Due volte festa per gli ebrei�. E il cielo? Il cielo di Roma era desolato per quello che succedeva.

I tedeschi bussarono alle porte del ghetto. Inizi� la deportazione. Donne, vecchi, bambini: tutti. Li portarono ad Auschwitz. Molti non sono tornati. E i pochi sopravvissuti, per anni, non hanno parlato, facendo del loro silenzio il pi� eloquente racconto dell'infamia.

A Roma, l'Unione delle Comunit� ebraiche italiane e la Comunit� di Sant'Egidio hanno voluto un simposio e una fiaccolata per ricordare. "Per un'Europa senza antisemitismo": a tanti anni dalla Sho�, resta ancora un'aspirazione e un massimo impegno, tanto che Andrea Riccardi, fondatore di "Sant'Egidio", ha chiesto che la Carta europea contenga un riferimento all'Olocausto, specie ora che l'Europa si apre ai Paesi dell'Est dove � sempre esistito un antisemitismo strisciante.

Per ricordare quel giorno, che segna in modo indelebile la storia di Roma del Novecento (accanto alla Fosse Ardeatine e al bombardamento del quartiere San Lorenzo, come ha ricordato il sindaco Walter Veltroni), il Portico di Ottavia, che � il centro del ghetto, sar� intitolato al 16 ottobre del 1943.

All'iniziativa � giunto il messaggio del presidente della Repubblica: �L'antisemitismo e la discriminazione - scrive Carlo Azeglio Ciampi - sono mali insidiosi. L'intolleranza e la sopraffazione rappresentano un lato oscuro della natura umana. Vanno combattuti con determinazione, con la maturit� delle coscienze, con la consapevolezza che il dialogo, la solidariet�, il rispetto reciproco sono essenziali al futuro della civilt� europea�.

La discussione promossa a Roma si � valsa della partecipazione, tra gli altri, di Amos Luzzato, Andrea Riccardi, Riccardo Di Segni, Paolo Mieli e Abrham J. Foxman, direttore dell'Anti Defamation League di New York. In tutti gli interventi, si � sottolineato come l'"antisemitismo" rientri nel rifiuto pi� ampio del diverso. L'episodio del giovane marocchino pestato a Roma ne � un esempio. L'antigiudaismo, poi, anche Roma, ha potuto leggerlo in filigrana in certe manifestazioni organizzate a sostegno della "causa palestinese".

In serata, dal Campidoglio � partita una grande fiaccolata che in silenzio ha raggiunto il Portico di Ottavia. Nel corteo, tanti romani. Molti di religione ebraica, parenti di quelli che furono deportati.

Giovanni Ruggiero