�La sanatoria per gli stranieri? In giro c�� paura, confusione, incertezza. Per gli immigrati, ma anche per i tanti datori di lavoro onesti. Anche se non mancano quelli senza scrupoli�. Daniela Pompei � la responsabile per le questioni dell�immigrazione della Comunit� di Sant�Egidio. E dal suo ufficio in questi giorni passano centinaia di persone e di storie di vita: un osservatorio privilegiato sull�andamento della Fini-Bossi nella capitale.
Che opinione si � fatta? �Mah, i posti di lavoro a rischio alla fine non sono molti. Nel senso che tanti datori di lavoro hanno gi� fatto sapere ai dipendenti che non li metteranno in regola. Invitandoli per� a rimanere con loro�.
Una procedura illegale... �Ma c�� anche chi risolve il problema chiedendo al lavoratore dai 2.500 ai 3.000 euro in cambio dei sospirati documenti. Ovvero quanto basta per coprire la cifra iniziale prevista dalla legge e anche un anno di contributi�.
Pagano in molti? �S�, parecchi. Altri vengono da noi a chiedere aiuto. E per qualcuno la cifra chiesta dal padrone � molto pi� alta: fino 5-10 mila euro. Casi limite, certo, storie di schiavit�. Ma esistono�.
E quali sono i settori pi� a rischio per i licenziamenti? �Di sicuro l�edilizia, a Roma ormai saldamente in mano ai romeni. So di un italiano che ne ha "assunti" 150, ma ne metter� in regola solo uno o due. E� anche vero che si tratta di un settore in cui il lavoro nero � molto diffuso anche per gli italiani. Forse servirebbero davvero nuove regole...�
Ci sono altri comparti in difficolt�? �Le situazioni difficili si registrano un po� dappertutto. So di un gruppo di falegnami egiziani: alcuni li hanno licenziati, gli altri restano, ma senza documenti. Stesso discorso per i giardinieri bengalesi. E poi i 2.000 mungitori indiani, che badano al bestiame fra Latina, Torre in Pietra e Ladispoli. Sono richiestissimi e ben pagati, ma solo pochi avranno il permesso di soggiorno. E chi non � d�accordo viene mandato via�.
E per colf e badanti? �A loro in genere va meglio. Le famiglie preferiscono regolarizzarle, per evitare rischi. Ma ci sono casi come quello di un�albanese che per due anni ha lavorato in casa e nel negozio di una romana. Che ora l�ha licenziata dicendo che vuole chiudere l�attivit�.
A voi si rivolge anche qualche datore di lavoro? �S�, parecchi. Ieri per esempio mi ha chiamato il titolare di uno sfascio di Porta Portese. Ha un lavorante polacco, da due anni, ma non sapeva bene come fare a metterlo in regola. Tanti poi si fanno spaventare da quanto dicono i loro commercialisti, spesso non bene informati sulle procedure della legge. Il problema dell�alloggio per esempio, i requisiti per l�ospitalit�, preoccupano datori di lavoro e anche immigrati�.
Andava meglio con la sanatoria precedente, quella del 1998? �No, allora i truffatori erano molti di pi�. Tanto che alla questura di Roma ci sono ancora 30-40 mila domande sospese, di stranieri che senza saperlo si erano affidati a imbroglioni carichi di carte false. Oppure che avevano ricevuto il decreto di espulsione, ma non lo avevano capito perch� incapaci di leggere l�italiano. Pratiche che cerchiamo di seguire una per una. Ma non facili da risolvere�.
Ester Palma
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