Comunità di S.Egidio


 

27/11/2002


Anziani e Sant'Egidio, amici da trent'anni

 

Roma Trenta anni di amicizia fra la Comunit� di Sant'Egidio e gli anziani. Un anniversario che si � aperto ieri con un convegno dal titolo emblematico: �I "vecchi", senza amore muoiono�, al quale hanno partecipato fra gli altri il sindaco di Roma Walter Veltroni, Susanna Tamaro, Lino Banfi e Giancarlo Giannini.

E complessivamente oggi gli anziani seguiti dalla Comunit� in Italia sono circa 15mila e altri 4mila quelli raggiunti in altri Paesi europei. Il 60% di loro viene aiutato a vivere nella propria casa con un sostegno nelle attivit� della vita quotidiana, gli altri sono raggiunti nelle istituzioni di degenza e di cura dove risiedono.

Questa amicizia comincia nel 1972, quando la Comunit� di Sant'Egidio incontra i primi anziani a Roma, nelle borgate di Primavalle e Garbatella e subito dopo a Trastevere, nel centro storico. Per ospitare la preghiera serale della Comunit� si riaprono le antiche porte del monastero di Sant'Egidio, e sono proprio gli anziani i primi ad affacciarsi e a unirsi alla preghiera comunitaria. �Allora - ricordano a Sant'Egidio - eravamo tutti giovani, studenti universitari o liceali, non disponevamo di una cultura "geriatrica", n� avvertivamo che erano in atto nella nostra societ� trasformazioni profonde che nel giro di qualche decennio avrebbero fatto parlare di "rivoluzione demografica"�. Ma quei giovani furono mossi ad avvicinarsi agli anziani da una semplice constatazione: �Ci apparivano come grandi malati di solitudine, che chiedevano compagnia e sostegno. Nacque subito una simpatia, una sintonia con i loro problemi�. Filomena, Venere, Paolina, Nello e tanti, tanti altri �sono persone con cui abbiamo scritto una parte importante della nostra storia di comunit� cristiana�.

I Paesi dove la solidariet� con gli anziani della Comunit� di Sant'Egidio � oggi presente in modo articolato si trovano in Europa, in America del Nord e in America Latina, ma anche in Africa. La caratteristica fondamentale del servizio � la valorizzazione dell'et� anziana e la volont� di accompagnare ed essere vicini in modo fedele e affettuoso agli anziani nella loro debolezza. L'amicizia di chi � pi� giovane, il segno concreto e quotidiano dell'alleanza della Comunit� con gli anziani, � la chiave che permette di affrontare i complessi problemi generati dalla marginalit�, dalla non autosufficienza fisica e psichica, dalla solitudine, scongiurando per migliaia di anziani l'emarginazione, l'esclusione sociale, l'istituzionalizzazione.