Comunità di S.Egidio


 

01/12/2002

Su 23mila abitanti, sono 5700 quelli che hanno ormai passato i sessantacinque anni
Una citt� sempre pi� vecchia
Gli appartenenti alla terza et� superano la media nazionale
Negli ultimi dieci anni la popolazione fidentina � rimasta la stessa come numero, ma � notevolmente invecchiata

 

Su poco pi� di 23.000 abitanti sono infatti circa 5700 gli ultrasessantacinquenni, il 14 per cento in pi� rispetto al '93, mentre gli ultrasettantacinquenni sono aumentati nello stesso periodo del 16 per cento.

In pratica, oggi appartiene alla terza et� quasi il 25 per cento dei residenti, e Fidenza risulta pi� vecchia sia della media regionale, sia di quella nazionale. Lo ha rilevato un'indagine effettuata nella scorsa primavera dal movimento �W gli anziani�, emanazione della Comunit� di Sant'Egidio, che opera da anni anche nella nostra citt�, proponendosi di migliorare la qualit� della vita degli anziani e impegnandosi soprattutto per mantenerli nel proprio ambiente.

La ricerca, parziale in quanto riguarda una campionatura di 153 ultrasessantacinquenni (il tre per cento del totale) � ugualmente significativa, perch� rivela diversi aspetti della vita degli anziani, offrendo un interessante spaccato della realt� locale.

I dati, raccolti dai volontari attraverso un questionario anonimo col coordinamento della professoressa Iside Germani, sono stati elaborati dalla dottoressa Luisa Giuriato, della Comunit� di Sant'Egidio, docente di Scienze delle Finanze all'Universit� La Sapienza di Roma, e illustrati molto efficacemente dalla stessa durante un incontro al Centro giovanile di via Mazzini alla presenza dell'assessore ai Servizi sociali Romualdo Borreri.

E' emerso che buona parte degli intervistati (il 46 per cento del campione) vive sola, mentre la media reale per il Comune � del 26 per cento. La maggioranza � autosufficiente, quasi il 27 per cento lo � solo parzialmente, mentre oltre il 12 per cento non lo � affatto.

Quasi la met� degli interessati all'indagine non gode di nessun aiuto domiciliare esterno al nucleo familiare, il 27 per cento viene assistito da familiari che non vivono con l'anziano, seguono coloro che hanno un collaboratore domestico, mentre solo il 2,6 per cento riceve l'assistenza domiciliare del Comune.

Alla domanda se si preferisca un incremento della spesa comunale per l'assistenza domiciliare o per l'integrazione delle rette a favore degli anziani ospiti degli istituti, oltre il 93 per cento ha decisamente optato per la prima alternativa.

�Nel 2000 - ha spiegato la dottoressa Giuriato - il Comune di Fidenza ha speso per i servizi alla terza et� circa 295.000 lire per anziano, una cifra in linea con l'andamento regionale e pi� elevata di quella di moltissime altre citt� italiane. Gli utenti che in qualche modo usufruiscono dei servizi messi a disposizione dal Comune rappresentano circa il 3,25 per cento della popolazione anziana. Il Servizio sociale del comune ha intrapreso la coraggiosa strada di incentivare il mantenimento nella propria casa dell'anziano, incrementando nell'ultimo anno del 30 per cento il numero di persone seguite in assistenza domiciliare e aprendo un Centro diurno�.

�E' da segnalare comunque che la percentuale di anziani seguiti dall'assistenza domiciliare sul totale degli ultrasessantacinquenni � ancora bassa, dell'1,4 per cento, mentre gli standard assistenziali nazionali individuano nel 3,5 per cento della popolazione anziana l'incidenza dei non autosufficienti e nel 5-7 per cento l'incidenza, negli anziani, di problemi mentali, di disorientamento, di confusione e di fattori legati all'Alzheimer�.

Il movimento, che a livello locale ha sede in San Pietro e fa capo a Marisa Besagni, sottolinea come i servizi domiciliari siano meno costosi del ricovero in istituto, sia per gli utenti che per le strutture pubbliche e come la permanenza al proprio domicilio migliori la qualit� della vita e la prolunghi.

Per questo i volontari chiedono al Comune di continuare sulla strada del potenziamento dell'assistenza domiciliare (attualmente sono 80 le persone seguite) e di promuovere l'informazione capillare su tali servizi presso tutti gli anziani.

Sollecitano inoltre un maggior coordinamento tra servizi sociali e volontariato per attivare una rete di sostegno che garantisca agli anziani la permanenza nella propria casa il pi� a lungo possibile.

L'assessore Borreri nel suo intervento ha individuato in una sorta di �pudore� la scarsa richiesta di assistenza domiciliare da parte dei fidentini, proponendosi di tener conto delle indicazioni uscite dall'indagine che ha definito �un lavoro serio scaturito da un volontariato propositivo�.

Ha ribadito l'impegno del Comune a potenziare i servizi, per evitare nel possibile il ricovero degli anziani in istituto, annunciando un prossimo importante intervento che va in questa direzione. Tramite un accordo con l'Acer (Azienda casa Emilia Romagna) si pensa di ristrutturare o riedificare ex novo tre edifici pubblici in via IV Novembre da adibire a miniappartamenti per anziani, dotandoli di spazi di socializzazione e di un ambulatorio medico.

Dall'incontro � emerso anche un altro dato: la solitudine della terza et�, definita �un peccato della nostra epoca� e i volontari hanno lanciato un appello, perch� si faccia in modo che la vita dei nostri anziani, pi� lunga, sia anche pi� produttiva e serena.

Anna Orzi