Comunità di S.Egidio


 

12/12/2002


Argentina, vivere con 30 pesos al mese
Molte case non hanno pi� n� acqua n� elettricit�. I bambini vivono in condizioni igieniche disastrose.
E il sussidio spesso basta soltanto per curare i malati pi� gravi.
Nei sobborghi di Buenos Aires la disoccupazione ha toccato livelli estremi: i pochi uomini che lavorano hanno impieghi saltuari.
E le famiglie, senza pi� speranza, si sfaldano

 

�Focolari� e �Scuole della pace�

Lo scrittore Ernesto Sabato ha deciso di lanciare una fondazione per intervenire, a fianco della Comunit� di sant'Egidio (che gestisce due "scuole della pace" in quartieri marginali del sud di Buenos Aires) , con progetti sociali in favore dei bambini che stanno morendo di fame nelle zone pi� povere dell'Argentina. Appoggiato da un comitato di intellettuali e scrittori, fra cui l'italiano Claudio Magris, il portoghese Jos� Saramago e il paraguaiano Augusto Roa Bastos, l'autore di Il tunnel � salito sul palco nel Teatro San Martin della capitale argentina per lanciare il suo accorato appello: �Nonostante i miei 92 anni �ha detto-, vivo angustiato per il destino del mio Paese�.

Lo scrittore ha cos� presentato la "Fondazione Ernesto Sabato" e il progetto dei "Fogones" (Focolari) che pensa di moltiplicare nei limiti del possibile in tutte le zone chiave dell'Argentina. �Voglio che si chiamino cos� -ha detto- per l'immagine che questa parola propone di calore, di cibo condiviso, di vita in comune�. �Noi -ha spiegato invece Marco Gallo, animatore nella capitale argentina della Comunit� di Sant'Egidio- combattiamo tutti i giorni contro inenarrabili violenze contro i bambini nelle "villas miserias" (baraccopoli) di Buenos Aires. Con le �Scuole della pace� (una alla Boca e un'altra a Barracas) cerchiamo di garantire loro uno spazio di emancipazione, oltre che di educazione alla non violenza�.

il fatto
Nel Paese, vicino al collasso sociale e finanziario, anche i pochi che riuscivano a tirare avanti facendo lavoretti in nero ora si vedono chiuse tutte le porte. I programmi di assistenza sono insufficienti. Il 50% della popolazione � escluso dai consumi

La baraccopoli � quella di Gonz�les Cat�n, nella Matanza. Vivono 12 mila persone divise in due fasce: quella della povert� e quella dell'indigenza, i cui livelli, da un anno, sono scesi ancora pi� in basso. I pochi uomini occupati sono impiegati nel lavoro precario e al nero; le donne -e sono ancora di meno- rientrano nel piano "Jefes y Jefas de hogar" , e svolgono piccoli lavori occasionali. I tetti della casette sono quasi sempre di lamiera; nel cortiletto, � un pigolare di bambini. Antonella De Giorgi dell'Avsi, e Cintia Petrarca, giovane assistente sociale, visitano le abitazioni per approntare il piano di adozione a distanza che gi� si prende carico di 130 bambini della Matanza. C'� un modulo da riempire: risposte secche e asettiche, che dietro per� hanno grandi drammi. Calle Lorenzini n�1186. Jorge e Juana Rodriguez hanno sei figli. Nella casa vive anche il padre di Juana e il fratello. Cintia riempie il modulo. Camera da letto: 2. Significa che due figli, i pi� piccoli, dormono con i genitori, e gli altri quattro in un solo letto. Hanno una pompa elettrica per l'acqua. Non arriva in casa, ma almeno l'acqua del loro pozzo � potabile. Jorge � temporaneamente impiegato come meccanico. Adesso non lavora e sta in casa. �E' la prima volta, da quando visito le famiglie -dice De Giorgi uscendo- che vedo un marito in casa. Buon segno�. Di solito, anche quando non lavora, l'uomo si disinteressa della famiglia.

Oriana e Ezechiel sono i pi� piccoli. Vanessa � la grande, e va a scuola. Juana fa la donna delle pulizie nell'ospedale "Equiza". Riceve in cambio dallo Stato 150 pesos al mese. In questo momento, sono gli unici soldi che entrano in casa Rodriguez. Calie Barrientos n� 5880. Sulla porta di casa Cortes c'� un vecchio poster del "River Plate", e nella stanza, come su un altarino, le coppe che il piccolo Juan ha vinto giocando a pallone. Sono preservate dalla polvere sotto fogli di cellophane. Juan, per�, tiene per il San Lorenzo. Enriqueta Gomes e Cruz Enrique Cortes hanno sette figli. L'uomo ha 70 anni, un soffio al cuore, e non lavora. Prende il sussidio del Piano governativo che se ne va tutto per una sorella ricoverata in ospedale. Enriqueta ha 49 anni: Cintia Petrarca scrive la data di nascita, e la guarda sbalordita perch� in realt� la donna dimostra di averne 60. In casa Cortes non entra da tempo un peso fisso al giorno. Quando va bene, si arriva a 30 pesos: meno di tre dollari. Calle Barracan n� 4763. In casa c'� solo Emilio Vidal Rivero, il pap�. La moglie, con altre donne, va nelle scuole a tagliare i capelli ai bambini. In cambio riceve i 150 pesos del Piano. Hanno quattro figli. La casa, Emilio l'ha costruita con le sue mani. E' un bravo muratore, e un anno fa riusciva a guadagnare anche 900 pesos al mese. Si pu� dire che era ricco rispetto agli altri della Matanza. Adesso, con la crisi, nessuno costruisce pi� neppure una baracca, e se a fine mese racimola 200 pesos � gi� tanto. Questa casetta � stata costruita sul terreno demaniale che il governo alla fine gli ha ceduto. Il condono li tranquillizza, ed Emilio ha potuto ritagliare uno spazio per l'orto. Crescono lattuga e patate. I pomodori saranno maturi fra una decina di giorni. Deve fare per� attenzione, perch� di notte potrebbero rubargli tutto il raccolto. Calle Conde n� 5719. In casa, con la mamma Carmen Raquel, c'� solo il figlio pi� piccolo, Sebastian di 10 anni. Mentre la mamma compila il modulo, Sebastian mangia una mela fino al torsolo. Poi mangia pure quello. Trova un'arancia, ma la madre lo richiama, perch� l'arancia � per Maria Belem, un'altra figlia. Il padre, Alberto Gonzales. lavora solo il sabato come cameriere a Buenos Aires. Assicura 50 pesos a settimana e qualche mela e qualche arancia. La donna riceve i 150 pesos del Piano de Hogar. In cambio, aiuta nella mensa comunitaria del quartiere. In casa c'� un grande ventilatore, ma non hanno una stufa. C'� il televisore sempre acceso su una credenza. Sul fornello cuoce una zuppa, e Sebastian non vede l'ora che sia cotta. Termina il giro. Antonella De Giorgi, nei prossimi mesi, ha altri 400 piccoli pezzi di drammi argentini da andare a visitare.

Giovanni Ruggiero