Comunità di S.Egidio


 

20/12/2002


Sono sempre pi� numerosi gli italiani costretti a mendicare

 

Rendere meno impossibile la vita ai senza fissa dimora, superare la paura della convivenza con persone straniere, creare una situazione di coabitazione pacifica e solidale. Sono questi gli scopi della "guida per la sopravvivenza" presentata ieri alla mensa di via Dandolo dalla Comunit� di Sant'Egidio.

Un prezioso libretto giunto alla quattordicesima edizione per far sapere a chi non ha casa dove mangiare, dormire, lavarsi e trovare assistenza sanitaria. Quasi 150 pagine, 760 indirizzi, 30 sezioni per 13mila copie grazie all'aiuto delle Ferrovie dello Stato. E il popolo a cui si rivolge, quello dei ponti e delle piccole baracche � vastissimo: sono 5000 i disagiati di cui 2000 vivono in strada, 2500 in strutture di assistenza e 500 in alloggi di fortuna. Il vademecum contiene simboli grafici ancora pi� chiari per chi non sa leggere o � straniero. E poi la "mappa per la sopravvivenza": una cartina plastificata da tenere in tasca, con 56 indirizzi e le linee di autobus per arrivarci.

�Mangiare, dormire e lavarsi sono diritti umani - ha commentato Mario Marazziti, responsabile della comunit� di Sant'Egidio - e non legati al diritto di cittadinanza�. La guida sar� distribuita gratuitamente durante i pranzi di Natale e attraverso gli operatori sociali del Comune. Moltissimi saranno i quartieri della Capitale in cui il 24 dicembre sar� offerta compagnia, cibo e solidariet� a chi vive ai margini. Da Trastevere nella mensa di via Dandolo, nella chiesa di S. Maria, di S. Callisto e nella scuola Giulio Romano, agli istituti Ges� e Maria, Giovanni XXIII, Union Assistance, San Michele e Policlinico Italia. E poi in periferia: al Tufello, Laurentino, Ostia, Tuscolano, Garbatella, Fiumicino, Tiburtino, Serpentara, Tor Bella Monaca Tor Tre Teste, Primavalle, Alessandrino Torrenova. �Chi vive per strada � sempre meno visibile - ha spiegato Francesca Zuccari della Comunit� - e ormai ci si rifugia anche in luoghi meno tradizionali e periferici. Ne abbiamo individuati almeno 23�. Ieri � stata avanzata anche una proposta: creare un tesserino temporaneo per gli stranieri irregolari per accedere ai centri di assistenza pubblica come quello che gi� esiste per l'assistenza sanitaria.

Ma quello che � ancora pi� interessante � l'immagine che viene fuori dal vademecum. �In assenza di strutture - spiega Marazziti - paradossalmente finiscono per essere accoglienti gli zingari. Molti rumeni infatti vivono con loro�. Non ultima la crescita delle persone normali che scendono sotto la soglia di povert�. Alla mensa di via Dandolo quest'anno sono arrivati 345 nuovi italiani e 384 al centro di accoglienza (altri 7480 stranieri) di via Anicia a Trastevere. Su 384 persone solo 125 sono senza fissa dimora (il 30%) mentre gli altri, sette su 10 sono anziani, disoccupati famiglie o invalidi. �Un sintomo della durezza della vita che cresce - ha concluso Mazzariti - ma la convivenza non � un problema di numero ma solo di volont�.

Ilaria Conti