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21/12/2002 |
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VOLONTARIATO: Presentata dalla Comunit� di s. Egidio |
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Una guida per la sopravvivenza nella Capitale, che indica dove dormire, mangiare e lavarsi gratuitamente oltre ad una serie di informazioni utili rivolte sia ai cittadini che agli stranieri a Roma bisognosi di assistenza e aiuto sociale. Questa � la guida redatta dalla Comunit� di Sant'Egidio che quest'anno, giunta alla sua tredicesima edizione, � stata presentata gioved� mattina 19 dicembre presso la mensa di via Dandolo gestita dall'associazione di volontari. Nel libricino, maneggevole e pratico da portare, sono indicati 760 indirizzi aggiornati e suddivisi in 30 sezioni, a seconda delle effettive esigente di chi lo consulta. �Al principio le nostre prime guide erano solo di poche pagine � ha spiegato Mario Marazziti, portavoce dalla Sant'Egidio �. Adesso � giunta a contare 148 pagine, ricche di indirizzi e di informazioni. Con il crescere dell'esperienza dei volontari della Sant'Egidio e dell'interesse pubblico verso gli indigenti, infatti, in questi anni abbiamo potuto includere molti indirizzi nuovi che contribuiscono alla costituzione della rete di solidariet� che nel tempo � venuta a crearsi nel territorio romano. Insieme alla guida, quest'anno distribuiremo anche una novit�: una mappa dettagliata sull'ubicazione dei centri principali di assistenza e dei suggerimenti su come raggiungerli. Questo utile strumento sar� distribuito presso i nostri centri, le strutture comunali, le parrocchie e tutti i luoghi che entrano in contatto con la popolazione pi� povera�. La guida � rivolta verso tutte le persone che necessitano di aiuti sociali, come le 5.000 persone senza fissa dimora, i 30.000 anziani non autosufficienti, i 6.000 nomadi ed altre 45.000 persone che vivono al limite della povert�. Un universo di riferimento decisamente numeroso, che trascorre la maggior parte della sua vita nella ricerca di una soluzione definitiva ai propri problemi di sopravvivenza. Le sezioni nelle quali � suddivisa la guida sono contraddistinte da simboli grafici in modo tale da essere distinguibili anche da chi non conosce la lingua italiana, e riportano: i luoghi dove distribuiscono i pasti gratuitamente, circa 23 mense fra le quali quelle gestite dalla Caritas Diocesana, dalla Comunit� di Sant'Egidio, dal Centro Astalli dall'Esercito della Salvezza, dalle parrocchie e i centri di distribuzione dei beni alimentari organizzati dalle unit� mobili coordinati a turno fra le diverse associazioni di volontario; gli ostelli e le case di accoglienza dove dormire, circa 38 compresi quelli destinati ai minori, alle donne e ai nuclei familiari; le case di riposo convenzionate con il Comune di Roma, e i centri diurni dove potersi lavare e ricevere vestiti e coperte puliti. Oltre ai centri che si occupano delle prime necessit�, vi sono indicati anche quelli specializzati nel campo sanitario, complessivamente circa una cinquantina fra sedi delle associazioni di medici volontari, i dipartimenti della salute mentale, i centri di assistenza e cura alle tossicodipendenze, gli ambulatori della Caritas, i poliambulatori delle Asl e gli ospedali. Concludono la parte generale della guida i 40 centri di ascolto e orientamento gestiti dalle associazioni di volontariato, gli 11 centri diurni di accoglienza convenzionati con il Comune e le 43 parrocchie romane che offrono assistenza, oggetti per la cura personale o gestiscono piccole mense. La seconda parte della guida � costituita da una raccolta dei centri specializzati nei servizi al cittadino, fra i quali gli uffici dell'amministrazione pubblica per certificati e permessi, un elenco di asili nido gratuiti in convenzione con il Comune di Roma o con altre istituzioni e i centri di orientamento al lavoro. Dai dati raccolti dalla Comunit� di Sant'Egidio risulta che 2.500 senza fissa dimora gi� usufruiscono delle strutture di assistenza, ma ancora altri 2.500 persone dormono per strada o in alloggi di fortuna come macchine, roulottes e baracche. Molti di questi sono stranieri richiedenti asilo o rifugiati, che spesso si riuniscono in una stessa area a seconda della nazionalit� come per esempio i circa 100 curdi nel centro storico oppure altri 50 afghani nella stazione Ostiense. I dati pi� sconcertanti riportati dalla Sant'Egidio, riguardano l'incremento degli individui che si rivolgono alle mense o agli ostelli per la prima volta. Nel corso del 2002 nella mensa di via Dandolo, che mediamente distribuisce 142.000 pasti l'anno, si sono recati 7.830 nuovi poveri, dei quali 355 italiani e 7.480 stranieri; mentre al centro di accoglienza sono giunti per la prima volta 384 persone in pi� delle abituali tredicimila. Questa crescita dimostra anche che il numero di persone che lentamente sta scivolando sotto la soglia della povert� � sempre maggiore, e, sebbene sette assistiti su dieci dimorino in un appartamento, sono ugualmente costretti a rivolgersi alle mense per poter mangiare. Con questa incalzante richiesta di aiuto sociale, presso i centri di ascolto e di orientamento della Sant'Egidio sono state svolte, nell'arco del 2002, 2400 visite mediche e le unit� di strada hanno distribuito pi� di 50 tonnellate di vestiario, 6000 coperte, 200 tonnellate di genere alimentare. Uno dei problemi pi� gravi rimane il fatto che questa popolazione di poveri senza fissa dimora sta diventando sempre pi� difficile da scorgere e non perch� sia diminuita, bens� perch� si dirige sempre pi� verso le periferie o le aree poco abitate.
Rita Dietrich
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