Comunità di S.Egidio


 

22/12/2002

A Genova un�iniziativa della Comunit� di Sant�Egidio per i nomadi
Dal freddo della strada al calore del Natale

 

Bambini nomadi a scuola, bambini nomadi a questuare per strada, adolescenti che fiancheggiano i grandi in piccoli o grandi scippi, registra la cronaca. Ma non solo.

Genova vanta anche la presenza di una decina di ragazzi nomadi alle scuole superiori, la percentuale maggiore in Italia. Quest�anno per la prima volta, un giovane si � diplomato con un percorso scolastico normale. Edin, questo � il nome, ha frequentato la Scuola popolare della Comunit� di 8. Egidio dall�et� di 5 anni. Altri sono in dirittura d�arrivo.

Con l�aumento della stanzialit� un cambiamento epocale � avvenuto all�interno dei campi. Adesso tutti i bambini frequentano le scuole elementari e medie, anche se permangono problemi della scuola ad accoglierli e difficolt� di apprendimento per chi non � di madre lingua italiana.

Genova � citt� stanziale per alcune centinaia di �figli del vento�, e citt� di passaggio per un numero difficilmente quantificabile. A Bolzaneto, sorge un campo attrezzato per un centinaio di Sinti piemontesi, di lingua e cittadinanza italiana, da sempre presenti sul territono metropolitano. Nei campi di Molassana e della Foce, in baraccopoli fatiscenti, sono insediati dal 1984 i Rom slavi, musulmani bosniaci. Da qualche tempo continuano ad arrivare nomadi romeni, per i quali non � predisposto uno spazio proprio, e si nascondono tra le pieghe della citt�, in condizioni igienico-sanitarie disastrose.

�Il lavoro della Comunit� di Sant�Egidio con i nomadi � iniziato circa 18 anni fa dice Giordano � nei campi abusivi. L� abbiamo incontrato i Rom slavi che presentavano tutti i tratti di estrema povert�, anche culturale. � iniziato un rapporto di fiducia reciproca. Fino allora le uniche visite ai campi erano quelle della polizia�. Prima l�amicizia, poi facilitando le vaccinazioni e procurando i documenti. Un solo bambino allora conosceva la strada della scuola e nascondeva i propri quaderni dentro un vecchio frigorifero per sottrarli ai topi. Ma la nettezza urbana glielo port� via e il piccolo non volle pi� andare a scuola perch� �tutto � brutto�, diceva.

�Cos� � nata la scuola popolare per i nomadi di Molassana e della Foce. Un�attivit� pomeridiana dove i volontari della Sant�Egidio vanno a prendere i bambini nei campi e con loro studiano, insegnano a leggere e a scrivere, a custodire le loro cose pi� care, si fanno delle ricche merende e si festeggiano i compleanni di ognuno�.

Poi la Scuola popolare � diventata �Scuola della Pace�, per formare sui grandi temi del rispetto dialogante, della solidariet� e dell�amicizia.

I bambini nomadi dal profondo degrado di un campo e dalla loro reale indigenza hanno fatto proprie le parole del Papa: �Nessuno � tanto povero da non poter aiutare)> e si impegnano a raccogliere tra loro 8 euro al mese da inviare in Costa d�Avorio per un�adozione a distanza, per garantire la scuola e il cibo a un coetaneo pi� sfortunato. Oggi la Scuola della Pace si � trasformata in una cereria che produce candele da vendere all�interno de �Il Rigiocattolo�, manifestazione promossa dalla Sant�Egidio davanti al teatro Carlo Felice il 21 e 22 dicembre, il cui ricavato andr� per la cura dell�Aids in Mozambico.

Con i bambini nomadi dai 5 ai 14 anni si cener� la sera di Natale aspettando l�arrivo dei regali, quelli inseguiti con la fantasia nel luccichio di inaccessibili vetrine.

Graziella Merlatti