Comunità di S.Egidio


 

27/12/2002


Il Natale della solidariet�
Cibo caldo, regali e tanto calore nelle chiese della Nunziata e di San Carlo trasformate in ristoranti.
In milleduecento al pranzo della comunit� di Sant'Egidio

 

�Milleduecento persone sono davvero tante. Almeno duecento in pi� dell'anno scorso. � un numero che deve far riflettere: il disagio che spesso resta sommerso � aumentato. Ho notato molte famiglie di extracomunitari, soprattutto latino americane. E per chi vive di elemosina � sempre pi� difficile riuscire ad arrivare alla fine della giornata�. Andrea Chiappori, responsabile della Comunit� di Sant'Egidio, � soddisfatto perch� la festa � andata benissimo. La festa dei poveri, dei senzatetto, degli stranieri senza lavoro e senza permesso di soggiorno che hanno trovato una famiglia nella Comunit� di Sant'Egidio e si sono riuniti in due chiese, trasformate per un giorno con decine di tavoloni coperte di tovaglie rosse e imbandite a festa, e scaldate dai lampioni stufa. Quest'anno erano cos� tante le richieste che il pranzo � stato allargato a due chiese, quella della Nunziata e quella di San Carlo in via Balbi. Non � stato facile organizzare due pranzi: i responsabili della Comunit� si sono fatti in quattro per non escludere nessuno. E non sono mancati i piatti da ristorante: due antipasti, lasagne al forno e tortelloni, cima alla genovese con contorni, panettoni e spumante. Un pranzo con 1.200 invitati e 300 volontari che hanno lavorato in cucina e ai tavoli. �Tanti giovani - sottolinea Chiappori - soprattutto studenti universitari, molti dei quali non fanno neppure parte della nostra comunit�. E alla fine del pranzo, una decina di Babbo Natale hanno consegnato a tutti un regalo personalizzato e utile: sciarpe, coperte, guanti, berretti, saponette, ma anche giochi per i bambini.

E' stata una giornata di sollievo per molti emarginati, e di svago assoluto per le migliaia di persone che hanno preso d'assalto il Luna Park di piazzale Kennedy, aperto no stop anche il giorno di Natale. Ma � stato anche un Natale di lutto per i famigliari di quattro anziani trovati morti nei loro appartamenti nel giorno dei festeggiamenti e dei pranzi in compagnia.

Un Natale concluso all'insegna della tradizione per centinaia di persone, che hanno seguito la messa di mezzanotte nella Cattedrale di San Lorenzo. La solenne funzione � stata celebrata dal vescovo vicario Alberto Tanasini il quale, durante l'omelia, ha esortato i genovesi �a stare pi� vicini alle persone che soffrono, che vedono in pericolo il loro posto di lavoro, alle famiglie che non hanno una casa e a chi teme per il proprio futuro�. �Vivete il Natale in maniera pi� sobria, lasciando cadere ci� che � secondario�, ha aggiunto il vescovo vicario riprendendo le parole del Papa. Al termine della messa monsignor Tanasini ha rinnovato gli auguri ai genovesi da parte del nuovo arcivescovo Tarcisio Bertone che si insedier� il 2 febbraio: �Ora sta celebrando la messa a Romano Canavese, ma � molto vicino a noi nella preghiera�.