Comunità di S.Egidio


 

27/12/2002

Utilizzate due chiese per l�iniziativa della comunit� di Sant�Egidio
Il pranzo di Natale raddoppia
Circa 1200 i commensali di quest�anno. In aumento stranieri e senza tetto.

 

Un pranzo di Natale per sentirsi meno soli, almeno per un giorno.

Sono state circa milleduecento le persone che il 25 dicembre hanno partecipato all'ormai tradizionale pranzo di Natale organizzato dalla comunit� di Sant'Egidio a Genova. Quest'anno, per poter ospitare tutti i commensali, pi� numerosi che negli anni passati, i tavoli per il banchetto sono stati sistemati in due chiese: oltre alla consueta Basilica della Nunziata di piazza della Nunziata, � stato necessario aprire anche la vicina chiesa di San Carlo, in via Balbi. All'invito, infatti, hanno risposto in tanti: le persone sedute ai tavoli erano circa 1200, fra gli ospiti e i volontari che hanno collaborato alla preparazione del pranzo e a servire a tavola. �Il nostro non � un pranzo per i poveri ma un pranzo con i poveri - sottolinea Doriano Saracino, della comunit� di Sant'Egidio - e, quindi, seduti ai tavoli c'erano anche molti di noi�.Gli ospiti erano circa duecento in pi� dell'anno scorso ma sono aumentati anche i genovesi che si sono offerti di dare una mano: 400 in tutto, fra i circa 200 legati alla comunit� di S. Egidio e altre persone che si sono rese disponibili in questa occasione speciale. Un nucleo significativo di ospiti era rappresentato dagli stranieri extracomunitari, in crescita nella nostra citt�: erano circa 350 in tutto, fra latino-americani, rumeni, nordafricani, senegalesi, albanesi. In parte si trattava di famiglie gi� seguite dalla comunit� di Sant'Egidio che, oltre alla scuola d'italiano per stranieri, ha aperto anche un "centro di genti di pace", frequentato ogni mese da un migliaio di persone, mentre altre erano famiglie o persone che sono venute a sapere dell'iniziativa attraverso il "passa parola". Oltre agli stranieri, per�, sono aumentati anche barboni e senza tetto o, come li chiamano quelli di Sant'Egidio, gli "amici per strada": persone, anche abbastanza giovani, che, spesso dopo aver perso il lavoro, si sono ritrovate all'improvviso senza nulla. E poi c'erano, come sempre, tanti anziani soli, arrivati da quartieri periferici della citt� ma anche da zone del centro dove povert� e solitudine convivono con benessere vero e apparente, e alcuni portatori di handicap. Insomma i tanti volti del disagio e delle solitudini che si nascondono dietro la vita frenetica delle citt�. E la "fotografia" offerta da questa eterogenea folla che ha dato un senso all'iniziativa di solidariet� della comunit� di Sant'Egidio, � quella di una societ� in cui � sempre pi� facile vedere trasformarsi repentinamente, in peggio, la propria situazione.

�Quello che constatiamo - osserva Saracino - � che ci sono molte persone fragili, persone che, magari dopo aver perso un lavoro, si ritrovano improvvisamente a vivere in condizioni di gravi difficolt�, dopo aver perso tutto o quasi quello che avevano, dal punto di vista sia materiale che affettivo. Ma ci rendiamo conto - aggiunge - che c'� anche un sentimento diffuso di grande attesa. Tutte queste sono cose che fanno riflettere�.

Per i 1200 commensali, seduti tutti a tavole apparecchiate e decorate, � stato preparato un pranzo a base di antipasti, cannelloni, lasagne, carne alle erbette, cima, contorni di verdure di stagione, pandolce, panettone, frutta secca e fresca e, naturalmente, brindisi finale. Ad ogni ospite, inoltre, alcuni Babbi Natale hanno consegnato alla fine del pranzo un regalo personalizzato, un segno per ricordare questa giornata un po' speciale.