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27/12/2002 |
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Nunziata e S. Carlo: in 1200 a tavola grazie a sant'Egidio |
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Franco abita in una casa umida e nel suo pacchetto ha trovato una sciarpa, la piccola Maria desiderava da tanto una bambola vera, non fatta di stracci, i suoi genitori non potevano permettersi di comprarla, gliel'ha portata Babbo Natale. Come Franco e Maria altri 1200 poveri, anziani, barboni, emarginati, o semplicemente persone sole, hanno trascorso il giorno di Natale in compagnia, partecipando al pranzo della comunit� di Sant'Egidio. Quest'anno le prenotazioni erano superiori a tutte le aspettative, la chiesa della Nunziata, che tradizionalmente ospita questo appuntamento, non era sufficiente a contenerle tutte, cos� il pranzo ha occupato anche la chiesa di San Carlo, in via Balbi. Qui si sono concentrati soprattutto gli �amici per strada�, i barboni, mentre stranieri e famiglie erano la maggioranza alla Nunziata. Tutti i 1200 ospiti hanno trovato ad accoglierli un cartoncino segnaposto con il loro nome e Babbo Natale ha portato un regalo personalizzato, perch� �qui tutti si devono sentire attesi - spiega una volontaria - � una grande famiglia che cresce�. Diversi tavoli erano poi a disposizione degli ospiti non previsti, che comunque hanno trovato posto e accoglienza. Quest'anno a servire ai tavoli, fra i circa 400 volontari arrivati da ogni angolo di Genova, c'erano anche alcuni stranieri, tra i quali un palestinese e un algerino. Diversi anche i musulmani, che hanno scelto di trascorrere il giorno di Natale, che pure loro non festeggiano, assieme ai loro amici, molti gli ecuadoriani, i rumeni, gli albanesi e anche i senegalesi, che sono invece in prevalenza cristiani. �Gi� l'anno scorso erano presenti fra i volontari anche stranieri - spiega Doriano Saracino, uno degli animatori della Comunit� Sant'Egidio - quest'anno il fenomeno � pi� evidente, sono arrivati diversi ragazzi cresciuti con la scuola della pace, che teniamo nel centro storico e a Cornigliano, poi c'erano anche tanti anziani soli, penso a 80-85enni, magari non in condizioni disagio, ma comunque senza nessuno con cui trascorrere il Natale, qui hanno trovato una grande famiglia ad accoglierli�. E' passato a salutare gli ospiti anche monsignor Tanasini, che regge la Curia in attesa dell'arrivo del nuovo vescovo, monsignor Bertone. Il men� � stato come sempre all'insegna della tradizione: insalata russa, salumi misti e sottaceti come antipasti, cannelloni e lasagne al forno come primo, cima alla genovese con cipolline in agrodolce e spezzatino con patate come secondi, con possibilit� di sostituirli con formaggi per gli ospiti musulmani, che non mangiano la carne se non macellata secondo le loro tradizioni. A chiudere per tutti c'erano frutta fresca e frutta secca, panettone, pandoro e spumante. Il gran finale � toccato a Babbo Natale, o meglio ad una serie di Babbo Natale arrivati con tanto di slitte, costruite con carrelli addobbati e renne di cartapesta. Per tutti sono spuntati dai sacchi i regali, studiati in base a gusti e necessit� di ciascuno dei 1200 ospiti. Un lavoro immane, iniziato mesi fa con gli stand in strada per raccogliere i fondi e i regali e anche per far arrivare a tutti le informazioni sul pranzo. Gi� a settembre ad esempio i gruppi di giovani e anziani hanno iniziato a preparare i cartoncini segnaposto. Poi � iniziato il lavoro per organizzare il pranzo vero e proprio, che ha impegnato tutto il mese di dicembre. Nelle sacrestie delle chiese sono state anche allestite delle vere e proprie cucine in modo da portare i piatti in tavola fumanti preparati sul momento. Infine tavoli e sedie sono stati sistemati nelle chiese, tanti da accogliere quasi 900 persone alla Nunziata e 300 a San Carlo, tanti pi� dell'anno scorso. Sono cresciuti povert� e disagio o e cresciuta l'informazione su questo appuntamento? �Un po' tutti e due - risponde Saracino - sicuramente � cresciuta la povert�, perch� qualche anno fa non avevamo pi� di 50 barboni, quest'anno erano almeno 150, poi c'� anche la voglia di partecipare e di esserci in un momento di condivisione e solidariet� vero�.
Nadia Campini
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