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27/12/2002 |
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Tempo di Natale, tempo speciale, anche a Roma. Gli affari, se i tg dicono la verit�, non sono andati male, ma meglio del previsto, hanno detto i negozianti intervistati. Babbo Natale � diventato come Sant' Antonio e l' abbiamo incontrato dappertutto, alla faccia di quel ministro di culto inglese che ha rivelato ai bambini del catechismo che Babbo Natale non esiste ed � stato costretto a fare pubblica ammenda dalle famiglie, che senza Babbo Natale si sentirebbero perse. Babbo Natale � un sostitut o colorato e rotondo di Ges� in una societ� che ha paura delle proposte �forti�. Mi sembrava meglio quando, bambini, eravamo stupefatti dal mistero dei regali arrivati di notte, invece di questo Babbo Natale ovunque, anche sulle cravatte col bottone e le lucette rosse che si accendono. Gli affari non sono andati male e, nella nostra citt�, questa � una buona notizia, perch� contrasta la depressione. Ma il contrario della depressione � l' esaltazione, e non � una buona ricetta per la vita di tutt i i giorni. Non si pu� vivere a forza di Prozac. Il Papa, come sanno anche i distratti, pensa in maniera diversa: il Natale del consumismo � come un miraggio nel deserto. Abbiamo bisogno di qualcosa che ci faccia vivere, come l' acqua, e ce ne allont aniamo. Gli effetti della crisi si fanno sentire: ai telefoni della solidariet� sono arrivate pi� richieste di aiuto. Ai pranzi di Natale, da Santa Maria in Trastevere al resto della citt�, sono aumentate le persone sole, che hanno chiesto all' ultim o momento di essere invitate. I volontari raccontano una citt� indecisa: grande solidariet�, anche inaspettata, ma anche pi� fatica a raccogliere quello che serve. Un ristorante di Trastevere ha deciso di aprire le porte e cucinare per chi � senza di mora ed � la prima volta-, ma anche meno offerte, forse gi� andate ai terremotati di San Giuliano. La crisi riduce i margini. Che faremo, a Roma, se la crisi stile Fiat arriva un po' anche da noi? Se la �devolution� ridurr� il peso della Capitale? Co me si fa a garantire che Roma resti la Capitale dell' attenzione e non dell' indifferenza e dove tutti possano vivere con dignit�? Natale � una festa strana: la buona notizia � un bambino che nasce alla periferia del mondo, eppure � l' inizio di un c ambiamento della vita. Un inizio di consapevolezza pu� venirci da uno sguardo alle povert� estreme. Non ci sono case per i poveri. I romeni immigrati che restaurano le nostre case vivono (ospiti) nei campi zingari: i mendicanti, checch� sogniamo poss ano sparire per legge o per elargizione comunale, ci sono. Giuliano Zincone, acuto e sincero, teme di assuefarsi a loro e confessa il suo fastidio, che, graziadd�o, non � indifferenza. Fastidio e imbarazzo e rischio di assuefazione si sciolgono se in maniera ragionata abbiamo pi� monete in tasca quando usciamo di casa. Se, magari, mettiamo in conto di scambiare qualche parola con loro, anche di scherzare, sulle richieste che ci sembrano �eccessive�. Questo ci aiuta anche a non diventare amari e arrabbiati. Convivere con i problemi � il primo modo per risolverli. Dobbiamo essere grati ai poveri anche per questo. E poi non c' � nessuno che non voglia contare per qualcuno e anche chi chiede i soldi, spesso, sta chiedendo un' altra cosa. Costru iamo una citt� in cui tutti proviamo ad accorciare le distanze. Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti.
Mario Marazziti
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