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02/01/2003 |
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CHIESA�Iniziativa della Comunit� di Sant'Egidio. L'appello del vescovo |
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Una marcia simbolica e, ovviamente, pacifica per iniziare il nuovo anno dicendo �s� alla pace e �no� alla guerra. Cos� hanno trascorso il pomeriggio di Capodanno alcune centinaia di parmigiani che, dopo avere assistito in Duomo alla messa celebrata dal vescovo Cesare Bonicelli, si sono messi in corteo dalla piazza antistante la Cattedrale e hanno raggiunto piazza Garibaldi percorrendo via XX Marzo e via Repubblica. Alla marcia, organizzata dalla comunit� di Sant'Egidio, hanno partecipato anche il vescovo e numerosi religiosi. Durante l'omelia della Messa monsignor Bonicelli, oltre ad auspicare un rinnovato impegno dei fedeli parmigiani nelle attivit� di solidariet�, aveva ripreso l'esortazione alla pace effettuata nei giorni scorsi dai Giovanni Paolo II: �La pace - aveva detto tra l'altro il presule - � un obiettivo importante e che va perseguito da tutti in tutte le parti del mondo. Per questo � importante che, ciascuno per quanto � possibile, tutti i fedeli si sentano impegnati a portarne avanti i valori, senza rinchiudersi nel proprio particolare, ma guardando anche agli altri�. Il vescovo ha poi invitato i fedeli a partecipare alla marcia per la pace, che ha avuto cos� un'adesione numerosa (diversi anche i politici, fra cui le parlamentari dell'Ulivo Carmen Motta e Albertina Soliani, i capigruppi in Comune di Ds e Margherita Piersergio Serventi e Gabriele Ferrari, il segretario provinciale del Pdci Ettore Manno e quello comunale dei Ds Antonio Liaci e la consigliera dei Ds Ennia Bertozzi) e in cui campeggiavano i cartelli di paesi semisconosciuti che sono teatro di guerre �dimenticate�, come le Comore, il Tagikistan, l'Abhkazia o il Niger a fianco di altri che, come Iraq, Palestina, Cecenia o Paesi Baschi sono molto di pi� all'onore delle cronache. In Piazza, dopo il saluto ai partecipanti a nome del Comune dell'assessore al Bilancio Carletto Nesti e un applauso caloroso rivolto a padre Silvio Turazzi, sono state portate alcune testimonianze. Suro Alba, superiora generale delle Piccole Figlie fino a due anni fa impegnata in Africa ha letto la toccante lettera di suor Eugenia, missionaria in Congo nella zona dei Grandi Laghi, dove ancora adesso la guerra miete migliaia di vittime ogni anno. Doriano Saracino, della comunit� di Sant'Egidio, ha ricordato l'esempio del Mozambico, �un paese da dieci anni in pace dopo decenni di sanguinosi conflitti, che dimostra come se � vero che tutti possono fare la guerra � anche vero il contrario�. Alessandro Chiesa, anch'egli della comunit� di Sant'Egidio, ha poi sottolineato come �Pacem in terris�, titolo dell'enciclica scritta 40 anni fa da Giovanni XXIII �non sia una slogan, ma un programma per chi crede nel sogno, che pu� essere realt�, di un pianeta finalmente privo di un mostro chiamato guerra. E le parole pronunciate da Giovanni Paolo II qualche giorno fa vanno appoggiate in pieno, perch� la guerra � contro la ragione e contro l'uomo�. La marcia si � poi conclusa con l'accensione simbolica di alcune candele per ricordare le vittime dei conflitti bellici in tutte le zone del mondo.
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