Comunità di S.Egidio


 

02/01/2003

Religione e Societ�
Una sola marcia da cento citt�
In 42 paesi nel mondo manifestazioni promosse da Sant'Egidio

 

Oltre diecimila persone a Roma, precedendo il risveglio della citt� dopo l'addio al vecchio anno e il saluto al nuovo, hanno riempito il centro storico giungendo alle 12 all'Angelus del Papa in Piazza San Pietro e dire un no solenne alla guerra, a tutte le guerre.

L'iniziativa della Comunit� di Sant'Egidio � stata raccolta da molte organizzazioni cattoliche, da �Beati i costruttori di Pace� a numerose congregazioni religiose, molti romani e gente comune che ha dato vita a un corteo superiore a ogni aspettativa, il primo giorno dell'anno. Un corteo arcobaleno sotto la scritta �Pace in tutte le terre�, punteggiato da centinaia di cartelli in cui sono state evocate le 39 guerre ancora in corso in tutto il mondo e la parola pace camminava in venti lingue diverse. Alcune centinaia di bambini precedavano lo striscione principale e ben visibili erano tantissimi immigrati, testimoni diretti di molti teatri di guerra.

�C'� da chiedersi se la guerra, con le attuali capacit� distruttive, sia ancora da considerarsi uno strumento adeguato nell'arsenale delle risposte alle crisi internazionali e alla sfida del terrorismo. O se non sia un mezzo sproporzionatamente distruttivo, le cui conseguenze rischiano sempre di andare al di l� delle intenzioni, delle capacit� di controllo, e delle violazioni del diritto internazionale che si vogliono perseguire�. E' questo il senso di una marcia che non raccoglieva i pacifisti ad oltranza, ma un popolo variegato, non riconducibile ad appartenenze politiche di schieramento, e che la Comunit� di Sant'Egidio � riuscita a radunare oltre che a Roma, simultaneamente, in oltre 100 citt� di 42 paesi nel mondo, alcuni dei quali attraversati da conflitti sanguinosi, dal Congo e dalla Costa d'Avorio, al Ruanda.