Comunità di S.Egidio


 

02/01/2003


Il Pontefice implora pace
Preghiera per il 2003
Il Papa si � appellato ai �responsabili� delle nazioni del mondo In piazza San Pietro migliaia di giovani mobilitati contro le guerre
�� possibile e doverosa, prevalgano la fratellanza e il diritto�

 

Citt� del Vaticano. Giornata di mobilitazione per la pace ieri in piazza San Pietro. Giovanni Paolo II durante la messa solenne della mattina nella Basilica Vaticana, dedicata alla giornata della pace, e poi nell�Angelus di mezzogiorno si � rivolto per due volte ai �responsabili� delle nazioni �perch� si faccia il possibile per trovare soluzioni pacifiche alle molte tensioni in atto nel mondo, in particolare in Medio Oriente�. �Prevalgano la solidariet� umana e il diritto�, ha sottolineato il Papa. �La pace � possibile e doverosa�, ha detto ancora l�anziano pontefice, raccogliendo lunghi applausi sia tra la folla composta ed elegante presente in San Pietro sia, successivamente, tra le migliaia di giovani e famiglie mobilitati contro i conflitti nel mondo, giunti nella piazza vaticana al termine di un corteo organizzato dalla Comunit� di Sant'Egidio e da altri movimenti cattolici.

L�Angelus in piazza San Pietro si � trasformato in vero happening pacifista, con migliaia di cartelli e striscioni, nelle varie lingue del mondo, che ribadivano il �no� dei cattolici alla guerra come mezzo per risolvere le crisi internazionali.

Un corteo di circa 10 mila persone, organizzato ieri mattina a Roma dalla Comunit� di Sant�Egidio in contemporanea con decine di altre manifestazioni per la pace in tutto il mondo, si � mosso verso le 10.30 da piazza della Chiesa Nuova verso San Pietro, paralizzando tutto corso Vittorio Emanuele e il Lungotevere.

Il serpentone ininterrotto di giovani e famiglie della varie organizzazioni cattoliche, dagli scout al Focsiv alle Acli, ha raggiunto prima di mezzogiorno la piazza vaticana dove si � congiunto ai ragazzi dell�Opera di Don Orione che avevano trascorso la notte in una veglia di preghiera per la pace, e alle migliaia di pellegrini e devoti di tutto il mondo.

Cos�, quando il Papa si � affacciato alle 12, dopo essere risalito nel suo appartamento al termine della messa in basilica, si � trovato una piazza gremita di gente pronta a punteggiare con lunghi applausi e con canti e slogan di approvazione le sue parole di pace.

Giovanni Paolo II ha aperto il 2003 in forma fisica discreta ma molto preoccupato e angosciato per le minacce che incombono sul nuovo anno. �Dinanzi agli eventi che sconvolgono il pianeta�, ha detto il Papa nella messa in Basilica, �appare con chiarezza che solo Iddio pu� toccare l�animo umano nel profondo; solo la sua pace pu� ridare speranza all�umanit�. Occorre che Egli rivolga verso di noi il suo volto, ci benedica, ci protegga e ci faccia dono della sua pace�.

Rivolgendosi agli uomini, e in particolare ai �responsabili� delle Nazioni, ha esortato ad affrontare le crisi con �mezzi pacifici� e con una �volont� di intesa leale e costruttiva� in armonia con i principi del diritto internazionale.

Il pontefice ha sollecitato, con tono accorato, un�urgente soluzione al conflitto �fratricida e insensato� che sta insanguinando la Terra Santa �ormai da troppo tempo� e, pur non citando espressamente la possibile imminente guerra degli Stati Uniti contro l�Iraq, ha affermato che �malgrado gravi e ripetuti attentati alla serena e solidale convivenza dei popoli, la pace � possibile e doverosa�.

Molti, anche tra gli esponenti del corpo diplomatico che riempivano le prime file della basilica vaticana, lo hanno applaudito lungamente.

Prendendo spunto dal quarantesimo anniversario del documento del Concilio Vaticano II �Pacem in terris�, Giovanni Paolo II ne ha riproposto tutta l�attualit�. E n el corso del Te Deum di ringraziamento di fine anno il papa aveva anche ricordato i �benefici� elargi ti da Dio nel corso del 2002 : l a �crescente sensibilit� ecclesiale per i valori della pace, della vita e della salvaguardia del creato�, la �generosa risposta di tanti giovani alla proposta cristiana� e �alcuni passi significativi nel non facile cammino ecumenico� .