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02/01/2003 |
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Forse, neppure gli organizzatori si aspettavano un successo di queste dimensioni. Erano almeno duemilacinquecento le persone che ieri hanno voluto esprimere il loro �no� alla guerra, anzi alle guerre. Gi�, perch� tutti coloro che hanno partecipato alla marcia per la pace organizzata dalla comunit� di Sant�Egidio non hanno gridato, come potrebbe sembrare implicito, solo il loro rifiuto al conflitto che rischia di accendersi tra pochi giorni in Iraq, ma pure a tutte le guerre che accadono nel mondo. Ed anche monsignor Tanasini, all�inizio della celebrazione nella cattedrale di San Lorenzo, ha voluto aggiungersi agli auspici espressi dai partecipanti alla marcia. �Sono con voi� ha detto l�amministratore diocesiano. Ma tutti hanno inteso richiamarsi al messaggio di Giovanni Paolo Il, che ha pi� volte espresso, nelle scorse settimane, il proprio dolore per i conflitti che attraversano il mondo. Gi� attorno alle ore quindici, con buon anticipo rispetto all�appuntamento fissato dagli organizzatori, i pacifisti hanno iniziato a radunarsi in piazza della Nunziata. Tanti, tantissimi i bambini e poi ecuadoriani, marocchini, senegalesi e tutti gli altri rappresentanti delle comunit� straniere a Genova. Non solo persone di religione cattolica ma, appunto, aderenti anche alle altre fedi. Un grande striscione, con la scritta �Pace in tutte le terre, pacem in terris� ha preceduto il corteo. Lo hanno portato sei persone, alcune delle quali non italiane. Appena dietro, i bambini, accompagnati da palloncini di tutti i colori. E poi, via via, tutti i partecipanti, tenendo, in molti casi, dei cartelli sui quali era stato scritto il nome dei Paesi tormentati dalle guerre o dalle carestie. Cecenia, Niger, Afghanistan, India, Sudan, Ghana e tutti gli altri nomi, sino a comporre, tristemente, quasi met� del globo. A chiudere il corteo un piccolo pulmino sopra al quale sono stati montati alcuni altoparlanti, che hanno diffuso canti per la pace. Il corteo ha attraversato il centro e si � diretto verso piazza San Lorenzo, dove � giunto alle 17.30. L� ha trovato tanta altra gente, persone che pur non avendo preso parte alla marcia hanno comunque voluto essere fuori dalla cattedrale per dare il proprio appoggio alla giornata contro la guerra. Ma tanti altri genovesi, che erano l�, magari, di passaggio, hanno voluto fermarsi e ascoltare quel messaggio cos� forte. Giunti in San Lorenzo, i pacifisti si sono sistemati sui scalini della cattedrale ed in tutta la piazza. Le parole che sono state espresse dal microfono davanti alla chiesa hanno avuto tutte la stessa connotazione. �No alla guerre, pace nel mondo�. E ancora: �Non ci arrenderemo, faremo ogni sforzo, metteremo a punto tutte le iniziative possibili per evitare che gli interessi economici portino a quello che sembra, per tanti, quasi ineluttabile�. Senza mai fare, appunto, il nome dell�Iraq. Era sin troppo ovvio. �Confidiamo nell�Onu, che deve ricordare il proprio ruolo e non pu� accettare, passivamente, che inizi l�ennesima guerra. La storia di questo secolo ci ha insegnato che i conflitti non sono mai serviti a nulla e che non esistono guerre �giuste��. Ma, si diceva, non si � parlato solo di quello che pu� accadere in Iraq. �Siamo tutti distratti, e non accorgiamo di quanto avviene, ogni giorno, a qualche chilometro da casa nostra. Conflitti dimenticati, che non fanno notizia, ma non per questo pi� tollerabili di quelli che riempiono i telegiornali�. E non sono guerre che si combattono solo con le armi. �Ci sono Paesi dove manca tutto, lasciati nella povert� pi� assoluta da tutti noi, che ci ingozziamo con i nostri egoismi. Non s� pu� pi� accettare che la gente muoia mentre basterebbero pochi aiuti per evitare che ci� accada. Ma non possiamo fermarci solo alle parole, dobbiamo compiere degli atti concreti e mostrare cos� che intendiamo ribellarci a quello che succede nel mondo�. Pi� volte � stato richiamato in nome di Giovanni Paolo II, il quale, nei giorni scorsi, ha espresso parole di pace. Gli organizzatori hanno chiesto e ottenuto le firme della gente al sa documento messo a punto dalla comunit� di Sant�Egidio :e, contro i conflitti. Pochi minuti pi� tardi, terminati i discorsi, i manifestanti sono entrati all�interno di della cattedrale, dove � iniziata la messa. Monsignor Tanasini, ricordando la giornata mondiale per la pace, ha rivolto il proprio saluto a coloro che hanno preso parte alla marcia. �Non ci arrenderemo mai ai conflitti� ha detto l�amministrazione diocesano.
Marco Marchegiano
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