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02/01/2003 |
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Ieri sera il corteo organizzato dalla Comunit� di Sant'Egidio |
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MESSINA - L'appello per la Pace e una preghiera in memoria di tutte le vittime delle guerre. Sono i momenti salienti dell'iniziativa promossa dalla Comunit� Sant'Egidio. Ieri sera, malgrado il freddo e la pioggia, il corteo degli �uomini e donne di buona volont� (centinaia di persone, tra cui i bambini di alcune zone baraccate) � partito da piazza Duomo e ha attraversato corso Cavour, via Tommaso Cannizzaro, via Risorgimento. La marcia �Pace in tutte le terre, Pacem in terris� si � conclusa nella chiesa di Santa Caterina Valverde, dove i partecipanti hanno levato alta l'invocazione al dialogo tra tutti i popoli e hanno sottoscritto l'appello che la Comunit� di Sant'Egidio sta rivolgendo a tutti i potenti della Terra. �Il 1. gennaio � � stato ricordato � � il giorno dedicato alla pace, accompagnato dal tradizionale messaggio del Papa. Per questo, anche a Messina (come era stato preannunziato nel corso della conferenza stampa svoltasi il 30 dicembre a Palazzo dei leoni), si � voluto ricordare tutte quelle terre che, nel nord e nel sud del mondo, attendono la fine della guerra, fonte di sofferenze per i tanti popoli e �madre� di tutte le povert�, e la fine del terrorismo�. Non si tratta, quindi, di un appello �unilaterale� ma della consapevolezza che la violenza non fa altro che aggravare i problemi e che il terrorismo, cos� come la guerra, � la peggiore soluzione dei mali che affliggono i popoli costretti in stato di oppressione o di miseria. La Comunit� di Sant'Egidio � da decenni impegnata sul fronte internazionale come soggetto portatore di pace, invitando alla mediazione e al dialogo anche l� dove sembra non ci siano margini per evitare il ricorso alle armi. Va ricordato l'operato della Comunit� in alcuni Paesi dell'Africa (uno per tutti il Mozambico). In questo momento, lo sguardo e l'attenzione sono ovviamente rivolti all'ennesima crisi irachena, alla situazione esplosiva del Medio Oriente e alle minacce �nucleari� provenienti dalla Corea del Nord. La preghiera � dicevano i grandi Santi � pu� anche smuovere le montagne. Ma occorrono pure passi adeguati e una mobilitazione di governi e di popoli, al di fuori delle strumentalizzazioni di parte e delle visioni �egoistiche� di chi si accontenta di curare il proprio orticello.
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