Comunità di S.Egidio


 

08/01/2003


Comunit� di Sant�Egidio in Albania: un impegno lungo 10 anni
Italiani e albanesi insieme per un compleanno di "una comunit� di chi non ha comunit�"

 

Tirana - 10 anni: un anniversario importante per la Comunit� di Sant'Egidio in Albania, che ha voluto celebrarlo con un evento. Alla cerimonia che si � svolta nei giorni scorsi a Tirana hanno partecipato, oltre ai 130 membri della Comunit� provenienti dall'Italia e da altri paesi europei, anche autorit� politiche e religiose locali, tra cui il primo ministro albanese e il presidente della Conferenza episcopale. La Comunit� ha per l'occasione organizzato "una giornata di festa, quindi, tra albanesi e persone che all'Albania vogliono bene, e non da un giorno", come dice l'annuncio ufficiale della manifestazione.

"Albania: 10 anni di amicizia" � stato perci� un evento con "tutti gli amici e i compagni di viaggio albanesi di questo lungo percorso", occasione per riflettere sul futuro del paese e sulla vocazione di pace della Comunit� di Sant'Egidio, che ormai � anche albanese. Tutti hanno ricordato il decennale come un momento importante della storia del Paese.

La formula della presenza della Comunit� di sant'Egidio in Albania � quella di una piccola struttura logistica e di un grandissimo circuito di volontari che rimangono nel Paese delle Aquile per brevi periodi, alternandosi, garantendo una presenza continua. Il tutto ha creato una stretta amicizia con la popolazione locale che � emersa nel corso della manifestazione.

Un bilancio dei 10 anni nel Paese delle aquile ci � stato tracciato dal professor Leonardo Palombi, epidemiologo e docente universitario a Tor Vergata, membro attivo della Comunit� e che partecipato a numerosi progetti in Albania. "I contatti di Sant'Egidio con l'Albania risalgono a prima del '91" spiega Palombi "e qui siamo stati presenti da subito con il primo progetto sanitario realizzato dalla Comunit� all'estero". Sicuramente positivo il bilancio dei 10 anni di lavoro al fianco degli albanesi, secondo il medico italiano.

Dal suo osservatorio prevalentemente medico ha notato i grandi cambiamenti che si sono realizzati in Albania, dove ha operato nei progetti sanitari provvedendo alle necessit� che le emergenze di questi anni hanno generato. "Il primo progetto a cui ho lavorato" ricorda il dottor Palombi "� stato quello relativo alla piaga della fortissime malnutrizione, una delle tante che affliggevano il Paese all'epoca".

Fu allora, nel 1993, che nacquero in tutti i distretti del nord 214 ambulatori ancora oggi al lavoro, in cui vengono curati i bambini da 0 a 5 anni che soffrono di problemi nutrizionali e di malattie infettive. Negli anni seguenti il progetto si � allargato, provvedendo all'educazione alla salute delle madri. Il colera e la poliomielite hanno poi continuato a occupare gli operatori della Comunit� di sant'Egidio, insieme ad altri interventi di carattere ortopedico, naturale esito della poliomielite.

Altri progetti hanno interessato la comunit� albanese a livello giovanile, con la riabilitazione di edifici scolastici danneggiati e con i tentativi di approccio nei confronti dei giovani. E' nato cos� il Movimento Arcobaleno, durante la guerra del Kosovo: "Eravamo al confine per curare i bambini kosovari e prenderci cura dei campi profughi" ricorda Palombi "ed � stato l� che abbiamo inaugurato le scuole pace con i bambini, pagando maestri kosovari che dessero una parvenza di vita normale".

La guerra del Kosovo � stato infatti un altro duro banco di prova per la Comunit� in Albania, ma anche qui la loro opera � stata coronata da successo: "Abbiamo iniziato la mediazione tra Milosevic e Rugova" dice Palombi "che ha portato i suoi frutti nell'accordo "curioso" tra l'alta autorit� serba e il signor Rugova". E poi il "patto di Roma" per l'Albania", in cui, grazie alla Comunit� di sant'Egidio, si sono svolte le lezioni del 1997 con accordi di garanzia, che prevedevano che entrambe le parti riconoscessero i risultai elettorali e che l'opposizione avrebbe avuto lo stesso una propria parte.

Un'importante definizione dell'opera della comunit� in Albania l'ha data Sali Berisha, ex-primo ministro albanese: "Una comunit� di chi non ha comunit�". D'accordo con tale definizione, Palombi aggiunge che, siccome il grande problema albanese del momento � quello dell'identit�, "la Comunit� ha lavorato per recuperare i valori antichi che la compongono, come tolleranza e ospitalit�".

Al lavoro sempre al fianco della popolazione locale, il medico italiano ricorda i primi tempi difficili nel rapporto con gli albanesi, "ma sul posto" dice Palombi "non siamo visti come donatori esterni, quanto invece come partner". E la maggiore gratificazione per il medico della Comunit� di Sant'Egidio in 10 anni � stata quella di "formare in Italia medici albanesi, che, a dispetto dell'aspetto economico, hanno scelto di tornare a lavorare in Albania".