Comunità di S.Egidio


 

12/01/2003


Una firma per sottoscrivere l�appello di pace del Papa

 

�Vogliamo far giungere la nostra adesione alle parole del Papa e alla sua sollecitudine per la pace nel nostro mondo, oggi cos� diviso e percorso da fratture, ingiustizie, povert� e violenze�: si pu� firmare anche sul sito www.santegidio.org l�appello diffuso dalla Comunit� di Sant�Egidio a sostegno del Messaggio del Papa Giovanni Paolo II per la celebrazione della Giornata Mondiale della Pace del 1 gennaio 2003, �Pacem in terris: un impegno permanente�. �La pace non � impossibile - recita l�appello - Tante guerre possono essere pacificate. Siamo convinti che la pace dipende anche dall'atteggiamento del cuore. Per questo ci impegniamo a compiere ogni giorno quei gesti di pace necessari alla convivenza umana, capaci di sostenere la pace e di ricomporre i rapporti umani laddove sono lacerati, senza cedere al pessimismo e allo scoraggiamento�. Proprio il primo gennaio la Comunit� di Sant�Egidio ha promosso una preghiera ecumenica per la pace nella chiesa di San Ferdinando in Montedomini, insieme agli esponenti delle chiese cristiane di Firenze: Mons. Timothy Verdon (Chiesa Cattolica), Henning Goeden (pastore Chiesa Luterana) e Theofilos Bazas (rappresentante Chiesa Ortodossa), preceduta da alcune brevi testimonianze di anziani, immigrati e dei �Giovani per la pace� venuti con pi� di trenta cartelli a ricordare tutti i luoghi nel mondo dove ancora si combatte e si muore per una guerra. Vi hanno preso parte pi� di 350 persone. Ha commosso tutti il ricordo di Fosco Cesari, del movimento Viva gli Anziani che ha portato �una testimonianza a favore della pace con i miei ricordi�. Deportato prima dai nazisti poi dai russi, un giorno prima della liberazione, il 26 marzo �45, � ero uscito dal rifugio la mattina presto per mie necessit�. Rientrando trovai il mio sacco occupato da un compagno, un certo Michele Buffo, che mi disse: �Mi sono permesso di mettermi a sedere sul tuo sacco�. Io gli risposi: �Non ti preoccupare, stai pure ,io sto un po� in piedi�. Proprio in quel momento venimmo investiti da una cannonata. Lui, che era nel mio giaciglio, rimase sepolto dalle macerie , io invece fui sbalzato lontano e mi salvai�. �Questa mia storia � ha concluso Fosco - testimonia che la guerra � un disastro e i giovani devono conservare la memoria di questi fatti perch� le cose che ho sofferto io non si augurano nemmeno a una bestia. Io so che la guerra porta solo morte e distruzione e alla fine non ci sono n� vincitori n� vinti, ma solo sconfitti�.

Michele Brancale