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12/01/2003 |
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E� un paradosso. Gli albanesi sono uno dei popoli pi� antichi d'Europa mentre il loro Stato, costituito solo nel 1912, � uno dei pi� giovani. E� una considerazione che accompagna il favore con cui la Comunit� di Sant'Egidio sostiene l'ingresso dell'Albania nell'Unione Europea, �anche perch� l'Albania con la sua capacit� di convivenza intercofessionale pu� essere un esempio per tutta l'Europa�, spiega Don Matteo Zuppi, assistente della Comunit�, che ha festeggiato a Tirana i dieci anni di amicizia di Sant�Egidio con il Paese delle Aquile. Gremito il Palazzo dei Congressi di Tirana, dove l�anniversario � stato celebrato da autorit� politiche e religiose, tra cui il Presidente della Repubblica albanese Alfred Moisiu, il Ministro degli Esteri Ilir Meta, il capo dell'opposizione di centro-destra Sali Berisha, il Presidente della Conferenza episcopale insieme al primate della chiesa ortodossa albanese, Anastasios Yanulatos. Ci sono pi� di 150 �amici� dell�Albania che da dieci anni hanno garantito una presenza continua della Comunit� dall�altra parte del mare, insieme a tantissimi albanesi e non che a diverso titolo (maestri, medici, religiosi, ottici) vivono questa amicizia che incide profondamente nella storia del Paese dove l�unica �religione� possibile ai tempi del dittatore Hoxha era l�ateismo di Stato. Il Presidente Moisiu ha riconosciuto consegnando a Monsignor Vincenzo Paglia, vescovo di Terni e tra i fondatori della Comunit�, �l'ordine di Madre Teresa per i meriti speciali ottenuti nel contribuire al compromesso politico in Albania�. Con l�arrivo della libert� in Albania non crebbe la democrazia, anzi nel �97 scoppiano rivolte armate che stavano portando il Paese alla guerra civile. Ed � nel marzo di quell�anno che la Comunit� di Sant'Egidio riesce ad avviare la riconciliazione nazionale grazie alla firma, da parte dei partiti politici rivali, del �Patto per il futuro dell'Albania�. Poi arriver� il �99, con il Kosovo in guerra e le centinaia di migliaia di profughi. �I nostri 400 volontari offrirono assistenza a 20mila kosovari�, ricorda don Matteo e Sali Berisha sottolinea che �voi oggi siete nostri amici proprio perch� lo siete stati nei momenti pi� difficili�. Un terreno coltivato con continuit� attraverso programmi che consolidano una cultura di ricostruzione e di convivenza, con l�investimento, ad esempio, di tante energie per la crescita delle scuole albanesi, la promozione delle �Scuole della Pace� e la cura della popolazione infantile compreso il traserimento in ospedali italiani di bambini bisognosi di cure particolari; il sostegno all�Ospedale universitario �Madre Teresa� di Tirana. Dal nord al sud dell�Albania, da Tirana a Lezha, fino a Scutari, le Scuole della Pace hanno raccolto centinaia di bambini albanesi e rom. Per questi in particolare, si � trattato spesso della prima esperienza di scolarizzazione. Intanto a Tirana � stato avviato il nuovo programma sanitario della Comunit� in Albania, realizzato con il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana. Obiettivo: prevenzione e cura delle carenze nutrizionali e delle principali malattie infettive dei bambini in et�. �Nel nuovo programma � spiega Elena Sibani - � incluso anche un nuovo consultorio pediatrico che si trova alla periferia di Tirana, dove vivono molte famiglie povere emigrate dal nord dell� Albania. Ogni anno prevediamo di seguire circa 7000 bambini con le loro famiglie�.
Michele Brancale
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