Comunità di S.Egidio


 

15/01/2003


Cubani di Sant'Egidio, incontro in Provincia

 

Se chi ha scoperto l'America � nato a Genova, perch� non pu� essere da qui - a pi� di cinque secoli di distanza - che riparte la riscoperta nel Nuovo Continente? Ruota tutto attorno a questa curiosit�, non pi� solo geografica, ma puramente umana, l'incontro pubblico voluto per questo pomeriggio dal presidente della Provincia di Genova Alessandro Repetto con una decina di giovani cubani della Comunit� di Sant'Egidio. La delegazione della Comunit� dell'isola latino-americana � in visita a Genova in questi giorni e incontrer� Repetto e la cittadinanza alle 16,30 nella sede del Consiglio Provinciale in largo San Giuseppe e la visita sar� l'occasione per una riflessione sulla situazione e le prospettive nell'America centromeridionale. Sono diversi ormai i gruppi di cubani che hanno iniziato a vivere l'esperienza di Sant'Egidio in varie zone dell'isola di Fidel Castro, dando luogo a riunioni di preghiera e sostenendo i pi� piccoli e chi soffre per situazioni di disagio. Il tutto nella convinzione che - come spiegano - �nessuno � cos� povero da non poter aiutare chi � pi� povero di lui�. Un'esperienza, quella delle Comunit� di Sant'Egidio di Cuba, che certamente affronta situazioni difficili, ma che nonostante tutto testimonia le potenzialit� di un continente in evoluzione. Una testimonianza concreta, quindi, fatta di uomini e donne che non amano commiserarsi ma che lavorano con semplicit� contro la povert�, per il dialogo, per la pace. Emblematico � stato l'intervento di questi cubani durante l'incontro dei rappresentanti dei cristiani dei paesi poveri, in occasione della Giornata Mondiale per la Giovent� tenutasi a Roma nell'estate del Grande Giubileo. �Noi non vorremmo che l'America Latina si piangesse addosso - avevano spiegato - � vero, ci sono molti problemi qui, ma noi crediamo che la gente in Africa stia molto peggio. Piuttosto che piangerci addosso dovremmo rimboccarci le maniche e dare una mano�.

Sergio Casali