Comunità di S.Egidio


 

19/01/2003


Mozambico: compie dieci anni la pace scaturita dal dialogo
A �Leggere per non dimenticare� presentato il libro che ripercorre la storia dei colloquio organizzati dalla Comunit� di Sant�Egidio, che portarono alla fine dei conflitti che insanguinavano questo paese africano. Mons. Porcinai: �Una vicenda che mostra come la fede possa farsi storia, creando nuove possibilit� di incontro fra persone e fra popoli�.

 

I dieci anni di pace in Mozambico � pace raggiunta dopo una paziente mediazione condotta dalla Comunit� di Sant�Egidio � sono molto pi� che la celebrazione, pur importante, di un evento. Rappresentano infatti l�apertura di una nuova stagione del faticoso cammino della democrazia in un�Africa devastata da profonde differenze, dalle violenze fondamentaliste in parte del Nord Africa come anche in Nigeria, nel Corno d�Africa e nella Costa d�Avorio e da quelle etnico-religiose nella regione dei Grandi Laghi: un continente in cui la pace sembra avere solo accarezzato i Paesi che ne hanno bisogno. Il Mozambico, pur tra tante difficolt�, ha avviato un percorso diverso, incoraggiato e sostenuto peraltro dalla Comunit� di Sant�Egidio che vi si � trovata coinvolta per desiderio di aiutare i poveri e dissipare perci� la guerra, madre di tutte le povert�. Si sta consolidando il sistema proporzionale che ha insegnato come in una democrazia nessuno � perdente purch� si abbia a cuore il bene comune del Paese. Il Presidente della Regione Toscana Claudio Martini, il Rettore del Seminario Maggiore Mons. Fabrizio Porcinai, insieme a Mario Primicerio (Presidente della Fondazione La Pira) e il giornalista Maurizio Naldini hanno dato vita a un confronto sulla �pace per l�Africa� partendo dalla vicenda del Mozambico raccontata da Roberto Morozzo Della Rocca in �Mozambico, una pace per l�Africa�, pubblicato da Leonardo International. Il libro � stato presentato al ciclo di incontri �Leggere per non dimenticare� curato da Anna Benedetti. �Nel narrare la fine disonorevole del popolo del Mozambico � ha detto Porcinai � il testo mette in luce come il miracolo sia avvenuto attraverso la finestra della fede, e della potenza della fede. Una fede non semplicemente religiosa evidentemente, non relegata fra il fumo delle candele, ma una fede per cos� dire politica, che divenire Parola convincente di speranza e di vita, che sa farsi vicenda e creare nuove, del tutto nuove, possibilit� di incontro fra persone e fra popoli, che diviene storia�. Ci vuole tempo a costruire una mentalit� e anche un modello, ma la storia di questi anni ha mostrato che quello intrapreso in Mozambico � un percorso possibile. C�� bisogno di una rete di rapporti piuttosto che la ricerca di un�autosufficienza assoluta: anche sotto questo aspetto il nazionalismo, nel suo aspetto di affermazione di un popolo su un altro popolo ma anche in quello di una fazione politica su un�altra, mostra tutta la debolezza di medio e lungo periodo; debolezza che per� costituisce la fragile, esile filigrana su cui si regge l�ordito di sangue di tante vicende africane. Ci si pu� stupire che la pace nasce dall�amicizia, �categoria� tanto rilevante quanto sottovalutata di una politica alta. Ma per il Mozambico � stato cos�. L'amicizia con don Jaime Gon�alves, arcivescovo di Beira, citt� del centro del paese, ha aiutato a comprendere la sofferenza di un popolo tra guerra e carestia, con una chiesa che subiva la repressione da parte del regime di indirizzo afro-marxista. Si � parlato di una �formula italiana� o di una �formula di Sant�Egidio� per sciogliere i nodi che impedivano la pace. Forse va specificato meglio il contenuto di questa �formula�. Dopo vari tentativi di cercare un sostegno istituzionale, la Comunit� di Sant'Egidio si � proposta come "mediatore" tra le due parti in conflitto in Mozambico, adottando da una parte la strada di scegliere quello che unisce su quello che divide, dall�altra coinvolgendo autorevoli referenti istituzionali che aiutassero il processo di pace, creando cos� una sinergia che si � rivelata efficace. C�� da aggiungere un elemento non secondario: la preghiera da cui � scaturito per la Comunit� di Sant�Egidio l�amore per i poveri e per la pace. Assieme al vescovo Jaime Gon�alves e al rappresentante del governo italiano, Mario Raffaelli, Andrea Riccardi e Matteo Zuppi inaugurarono nel luglio del 1990 il tavolo negoziale nella sede della Comunit� di Sant�Egidio a Trastevere, a Roma. In quell'occasione Andrea Riccardi rivolse alle due delegazioni un discorso che pose le basi del "metodo" dei colloqui:

"Questa casa, questo antico monastero, si apre in questi giorni come una casa mozambicana per i mozambicani (�) Abbiamo la consapevolezza di avere innanzi mozambicani patrioti, veramente africani, senza la presenza di esterni. Ciascuno di voi ha radici profonde nel paese. La vostra storia si chiama Mozambico. Il vostro futuro si chiama Mozambico. Noi stessi siamo qui come ospitanti di un evento e di un incontro che sentiamo totalmente mozambicani. In questa prospettiva la nostra presenza intende essere forte per quel che riguarda l'amicizia, ma discreta e rispettosa."

Riccardi sottoline� anche il principio che fu poi alla base della lunga trattativa: "Esistono tanti gravi problemi sul passato e sul futuro. Siamo consapevoli che ogni problema pu� suscitare malintesi e che molto diverse sono le interpretazioni che si danno. Saremo capaci di risolverli e di superare le difficolt� umane, politiche, che sono in campo? Ci sovviene allora un'espressione di un grande papa, Giovanni XXIII, che fu anche il suo metodo di lavoro: "preoccupiamoci di cercare quello che unisce piuttosto che quello che divide". La preoccupazione di quello che unisce pu� suggerire anche a noi un metodo di lavoro, lo spirito per questo incontro. Quello che unisce non � poco, anzi � tanto. C'� la grande famiglia mozambicana, con la sua storia di sofferenze molto antiche (�) L'unit� della famiglia mozambicana � sopravvissuta a questa storia di sofferenze. Ci troviamo oggi, ci sia consentito dirlo, innanzi a due fratelli, veramente parte della stessa famiglia, che hanno fatto esperienze differenti in questi ultimi anni, che hanno lottato tra loro. (�) I conflitti con gli estranei passano, tra fratelli sembra tutto pi� difficile. Eppure si resta sempre fratelli, nonostante tutte le esperienze dolorose. Questo � quello che unisce, l'essere fratelli mozambicani, parte della stessa grande famiglia".

La trattative mozambicane durarono 27 mesi. L'accordo generale di pace fu firmato a Sant'Egidio il 4 ottobre 1992, giorno di San Francesco, giorno non casuale. La pace ha retto ed � stata sostenuta anche dalla Comunit� di Sant�Egidio con i poveri mezzi del dialogo. Rimane, di fatto e purtroppo, uno dei pochi esempi di un conflitto concluso tramite colloqui di pace nell'Africa dell'ultimo decennio. E� un �purtroppo� riferito ai �pochi� esempi, ma non � condito di pessimismo. Anzi il metodo del dialogo, condotto con rigore e con passione, non mancher� di dare uno spessore di futuro a un�Africa assetata di pace.

Michele Brancale