|
24/01/2003 |
|
|
|
� tempo per un' alleanza seria tra cani, gatti e anziani. Non solo per motivi di compagnia. Anche se � fuori dubbio che gli animali domestici svolgono con dedizione e con piacere una funzione di supplenza delle molte carenze dei bipedi umani nei conf ronti degli anziani. Un salto di qualit� nell' alleanza tra cani, gatti e anziani pu� migliorare di molto la qualit� della vita nella nostra citt�. Emerge con chiarezza proprio dalla cronaca degli ultimi giorni. Alla Camera il primo s�, all' unanimit �, per inaugurare il reato di maltrattamento degli animali. Un successo straordinario proprio mentre la vita dei vecchi � accompagnata da una battuta d' arresto. Arresto in senso letterale. Quello che ha portato due giorni fa a chiudere alcuni ricove ri per gli anziani, per il sospetto di abusi e di speculazione su quella vita che � gi� cos� poca quando si vive in solitudine o nell' anonimato. La chiusura di luoghi del dolore anche quando hanno nomi ridenti � una buona notizia. Ma � una conferma ulteriore, per la periodicit� di queste scoperte, del fatto che c' � qualcosa che non funziona. C' � un mercato che � una specie di terra di nessuno, dove il confine tra benefattori e speculatori, se non aguzzini diventa molto labile. La situazione � nota: ci sono famiglie che non sanno come sostenere i propri anziani quando i problemi aumentano. Ci sono vecchi ormai soli perch� i rapporti familiari si sono allentati. Ci sono malattie invalidanti che rendono difficile la cura degli anziani senza una rete di sostegno pubblica. E allora chi si fa carico del problema e ospita in qualche istituto o �villetta� immersi nel verde copre un �buco� sociale: a volte � un' azione compiuta con responsabilit�, molto spesso per� le condizioni di vita sono di cos� bassa qualit� da non essere consigliabili a nessuno. Altre volte si oltrepassa il limite e il maltrattamento diventa esplicito: � facile quando si dipende in tutto dagli altri. Per questo � tempo di un' alleanza seria tra vecchi e animali. I l fatto nuovo � che per la prima volta le bestie hanno per il legislatore una personalit� giuridica. Non sono solo la proiezione dei proprietari. Per questo il maltrattamento, la violenza gratuita, sottoporre un animale a fatiche o lavori insopportab ili rispetto alla sua natura costituir� reato. � un salto di coscienza della nostra societ�, divisa su tutto, ma ricompattata su una soglia di rispetto pi� alto. Quando l' integrit� fisica delle bestie � messa in pericolo, carcere fino a quattro anni ; un anno di arresto e multa fino a 10 mila euro per l' abbandono; fino a 200 mila euro per chi ci guadagna sopra (con le pellicce e le pelli di cani e gatti). � un bel passo avanti. La mia proposta � di leggere in filigrana questa nuova legge e di a pplicarla agli anziani. Applichiamola ai ricoveri/abbandoni non necessari, alla valutazione degli standard ordinari della loro vita in istituti e nosocomi. Chiediamoci se queste strutture non siano troppo spesso �incompatibili con la natura� (degli a nziani). Pensiamo agli arricchimenti possibili legati alla istituzionalizzazione dei vecchi (case pi� utilizzabili o addirittura pensioni e beni che diventano disponibili dopo un ricovero). Roma potrebbe creare un' Authority che avesse, all' inizio, un obiettivo minimalista: garantire che i diritti e gli standard di qualit� della vita degli animali - che ormai tutti condividiamo - fossero gli stessi anche per i vecchi romani.
Mario Marazziti
|