Comunità di S.Egidio


 

28/01/2003

sant'egidio
�Con la buona volont� i conflitti sono risolvibili Un esempio da Mozambico e Costa d'Avorio�
Secondo Jarbas Lima, professore di diritto alla Pontificia universit� cattolica, �il futuro migliore per tutti potr� esserci dando priorit� al dialogo, e creando un contesto di vera giustizia�

 

La condizione disperata dell'Africa, la voce dei malati di Aids, il sottosviluppo senza sbocchi che chiude in una morsa le economie dei Paesi africani non potevano essere realt� estranee ai lavori del Forum sociale. La delegazione della Comunit� di Sant'Egidio ha riproposto il dramma africano come emblematico della responsabilit� dell'Europa e del mondo ricco rispetto alle infinite povert� del Sud del mondo, quelle dell'America latina comprese. Presentando le sue iniziative a favore del Mozambico e illustrando l'esito della trattativa per la tregua in Costa d'Avorio (dove da domenica per� � in atto una violenta contestazione ad Abidjan contro i francesi), la Comunit� ha sottolineato come soluzioni che mettano fine agli scontri armati siano sempre possibili quando prevale la buona volont�. �Se in tanti possono scegliere la strada della guerra e purtroppo la scelgono - sottolinea Gianni La Bella, della delegazione romana - � ugualmente vero che tanti riescono a fare la pace�. A Porto Alegre Sant'Egidio presenta anche la sua campagna contro la pena di morte. La raccolta di firme per la moratoria mondiale prosegue nella Pontificia universit� cattolica. �Pace, abolizione della pena di morte, costruzione di uno sviluppo che vada a beneficio dell'uomo sono obiettivi irrinunciabili�. �Quanto agli strumenti per creare sviluppo - conclude La Bella - non possiamo ignorare che esiste una dottrina sociale della Chiesa che mette in guardia sia contro il liberalismo estremo sia contro le soluzioni di stampo marxista�.