Comunità di S.Egidio


 

08/02/2003

Cerimonia ieri a Roma con ottomila persone
La Comunit� di Sant�Egidio festeggia i 35 anni di attivit�

 

Un gruppo di liceali romani, che in nome di Ges� e del Vangelo iniziano a visitare i quartieri poveri della capitale per aiutare i bambini a studiare. E diventano piano piano una comunit� diffusa in tutto il mondo, proposta pi� volte per il Nobel per la Pace per la sua opera di mediazione in aree di conflitti. Ha compiuto ieri 35 anni la Comunit� di Sant�Egidio. E in serata ha celebrato la ricorrenza con una messa solenne nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. Nella grande chiesa si � radunato il �popolo di Sant�Egidio�, che solo nella capitale conta su 8 mila fra fedeli e volontari. E come sempre nella Comunit�, i ricchi e i potenti stavano fianco a fianco a chi tira avanti fra mille difficolt�. Accanto a Susanna Agnelli, al presidente della Rcs editoriale Cesare Romiti, al ministro per le Attivit� produttive Antonio Marzano, all�ambasciatore Usa presso la Santa Sede Jim Nicholson, c�erano disabili, barboni, nomadi, stranieri. E tanta gente venuta da tutta la citt�, i bambini nei passeggini o in braccio, molti anziani. Alla fine si sono ritrovati sotto il tendone bianco eretto per l�occasione a pochi metri dalla basilica, per festeggiare tutti insieme.

A concelebrare con il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto del dicastero vaticano per i vescovi, c�erano numerosi porporati, dal cardinale Achille Silvestrini al responsabile vaticano per l�Ecumenismo, il tedesco Walter Kasper, al cardinale Moussa Daoud, che segue da San Pietro il dialogo con le chiese orientali. Personaggi che danno spicco alla vocazione della Comunit� per il dialogo interreligioso. Tanto che alla liturgia sono state invitate delegazioni di tutte le altre chiese cristiane, dagli anglicani ai luterani, dai siro-ortodossi dalle vesti nere e i grandi cappelli rotondi agli armeni con i cappucci scuri sulla testa.

�Il piccolo seme � diventato un albero frondoso - ricorda il cardinal Re nell�omelia, a commento del passo del Vangelo di Marco sulla povert� degli apostoli -. Ecco il segreto semplice di Sant�Egidio: � una sorgente di fede e di amore, alimentata dalla preghiera�. E ricorda poco dopo le parole di Giovanni Paolo II su Sant�Egidio come �arte dell�incontro, attenzione premurosa per il dialogo, forza necessaria in questo tempo segnato da conflitti e scontri violenti�.

Perch�, oggi come ieri, la Comunit� segue piccole e grandi guerre, vicine e lontane: anche in questi giorni la protesta per lo sgombero del campo nomadi di Colle Salario, nella capitale, si accompagna al negoziato per la pace in Costa d�Avorio, cui Sant�Egidio partecipa su invito del governo francese.

Proprio la mediazione nelle aree �calde� � un forte impegno della Comunit�: a partire dal primo grande successo, la fine della guerra civile in Mozambico, realizzato nel 1992. �Conoscevamo il Paese grazie a un prete, poi diventato vescovo, che veniva spesso in Italia - ricorda Mario Marazziti, portavoce della Comunit� -. Portavamo aiuti, ci siamo guadagnati poco a poco la fiducia del governo e dei guerriglieri. Fino a invitarli a Roma per discutere di pace. Non avevamo mai svolto attivit� diplomatica di quel genere, � una cosa che ci siamo inventati mentre la facevamo�. E poi altri interventi, dal Guatemala ai Balcani, e la campagna contro la pena di morte.

Oggi il gruppetto di ragazzi � un po� invecchiato, il fondatore Andrea Riccardi, diventato docente universitario, ha i capelli e la barba brizzolata. Ma lo spirito � lo stesso, nonostante altre guerre minaccino il mondo: �Per un cristiano la pace � sempre possibile�, cantavano ieri in chiesa.

Ester Palma