Comunità di S.Egidio


 

09/02/2003

I trentacinque anni di Sant'Egidio
Il Papa: �Una rete di riconciliazione�

 

Roma. In 35 anni la Comunit� di Sant'Egidio �si � diffusa in vari Paesi, creando una rete di solidariet� nella comunit� cristiana e civile�. E perci�, oggi pi� che mai, i suoi membri sono chiamati �ad essere costruttori di pace attraverso una rinnovata coscienza missionaria�. � il "mandato" che il Papa ha consegnato ieri agli ex studenti del '68, durante l'udienza ai vescovi e ai sacerdoti amici della Comunit�, guidati da monsignor Vincenzo Paglia, uno dei suoi fondatori, attualmente vescovo di Terni-Narni-Amelia. L'incontro si � svolto nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico in un clima di gioia. �Rimanendo fedeli e coerenti con la storia della vostra tradizione associativa - ha detto Giovanni Paolo II - continuate ad adoperarvi perch� si intensifichi ovunque la preghiera per la pace, accompagnata da un'azione concreta a favore della riconciliazione e della solidariet� tra gli uomini e tra i popoli�. Diventa, infatti, �sempre pi� urgente - ha aggiunto il Pontefice - annunciare il "Vangelo della pace" ad un'umanit� tentata fortemente dall'odio e dalla violenza�.

Venerd� sera, era stato il prefetto della Congregazione dei vescovi, cardinale Giovanni Battista Re, a presiedere nella Basilica di San Paolo fuori le Mura la solenne celebrazione per i 35 anni della Comunit�. �Non lontano da qui, nelle baracche di Ponte Marconi - aveva ricordato nell'omelia - i primi giovani di Sant'Egidio iniziarono, nel febbraio del 1968, il loro servizio ai pi� deboli e ai poveri�. Ora �il piccolo seme � diventato un albero frondoso�, aveva concluso. E il segreto di Sant'Egidio �� una sorgente di fede e di amore, alimentata dalla preghiera�.