�Istituire a Roma un centro internazionale permanente per la pace, dove far decantare minacce di guerra e spegnere focolai di violenze attraverso il dialogo e il confronto tra le parti in causa�: � il sogno lungamente accarezzato dalla Comunit� di Sant'Egidio, ora rilanciato da Mario Marazziti, portavoce e uno dei leader storici della Comunit�, in occasione della marcia per la pace in programma domani pomeriggio a Roma. Sant'Egidio, oltre ad aderire ufficialmente all'iniziativa pacifista, dopo la marcia organizzer� nella basilica di Santa Maria in Trastevere una preghiera ecumenica per la pace, presenti gli esponenti di tutte le confessioni cristiane.
A Roma si marcer� in particolare contro la cosiddetta guerra preventiva all'Iraq. Cosa ne pensa la Comunit�? �La guerra non ha etichette. Non ce ne pu� essere una buona o una cattiva. Va sempre e comunque evitata. Ma, al di l� delle condanne morali, mi chiedo a cosa potrebbe servire mettere s� un meccanismo distruttivo, come pu� essere una guerra combattuta con la potenzialit� di annientamento degli arsenali di oggi, se alla fine il risultato sar� peggiore del male che si voleva annientare. In ogni guerra, il 90 per cento delle vittime sono civili�.
Cosa fare, allora, se si dimostrer� che l'Iraq ha armi di distruzioni di massa? �Con la guerra non si risolve nulla. Servono invece le "armi" del dialogo e della diplomazia ad oltranza. Non c'� altra via�.
E una citt� come Roma cosa pu� fare? �Roma pu� fare molto e deve farlo grazie alle sue molteplici peculiarit�. � la capitale italiana, � sede del papato e, conseguentemente, � la pi� grande capitale religiosa del mondo. Roma pu� diventare un ponte di pace e di dialogo. Ma per essere credibile a livello internazionale, deve essere pi� attenta agli ultimi che vivono in citt�, gli immigrati, i barboni, i senza fissa dimora�.
La Comunit� di Sant'Egidio ha qualche idea in proposito? �Fa parte del nostro Dna l'attenzione agli ultimi, agli immigrati, ai senza fissa dimora. E l'importanza del dialogo e della diplomazia l'abbiamo verificata contribuendo a risolvere situazioni di conflitto in Africa e in altre aree calde. La Comunit� � contro la guerra, cos� come � contro la pena di morte, sulla quale il 30 novembre prossimo a Roma organizzeremo un meeting mondiale destinato a diventare incontro annuale. Per la pace, pensiamo che Roma debba avere un centro di sensibilizzazione permanente. Qualche anno fa lo abbiamo proposto al Campidoglio. Ma non c'� stato seguito. Ora lo riproponiamo in occasione della marcia di domani. La posta in gioco, la pace, � troppo alta per restare alle sole enunciazioni di principio�.
Orazio La Rocca
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