ROMA - Un �tremendo problema che deve essere risolto, in fretta�. Perch� � in �gioco la stessa dignit� del nostro Paese, che non pu� rassegnarsi a subire il marchio infame che spetta ai senza cervello e ai senza cuore�. Nell�anno europeo del disabile, ammoniva ieri sulla prima pagina del Corriere della Sera Giuliano Zincone, non possono bastare le �tavole rotonde, i dibattiti e le iniziative che si preoccupano degli handicappati�. Occorrono i fatti: applicare e finanziare le leggi che sono buone, e soprattutto abbattere le �barriere culturali�, muri invisibili che tengono i tre milioni di disabili italiani ancora fuori dalla comunit�. Le associazioni condividono ma chiedono maggiore ottimismo. �Ha ragione Zincone, il problema � ancora culturale�, dice Maurizio Scelli, vicecommissario straordinario della Croce Rossa italiana, che per anni � stato segretario generale dell�Unitalsi, l�associazione dei cosiddetti �treni bianchi�.
�Faccio un esempio - continua Scelli -. Mettiamo pure che tutti i marciapiedi italiani abbiano lo scivolo. Se uno ci parcheggia l�auto � perch� non si rende conto che da quello scivolo dipende la libert� di una persona in carrozzina. Andare al cinema, al teatro, in un albergo, o salire su un autobus spesso � cos� umiliante per un disabile fisico da scoraggiarlo�. Pessimista, dunque? �Non lo sono, no. E non sono completamente d�accordo sul razzismo nelle scuole. I bambini giocano tra loro senza fare differenza di pelle e anche di abilit� fisica o psichica. Le discriminazioni esistono ancora, ma non � come prima. Certo, se in tv si vede solo il bello... �.
Per Antonella Antezza della Comunit� di Sant�Egidio �i disabili sono portatori di valori come la solidariet� e l�amicizia�. Anche i 250 mila che non possono uscire dalle loro case, anche quel milione di persone completamente non autosufficienti. �Non vogliamo solo rivendicare diritti ma convincere i cosiddetti "normali" che i disabili sono utili alla societ� - continua -. Cerchiamo di non tornare indietro, molte cose sono state fatte, per esempio a livello locale. Le nostre leggi sono buone, la legge quadro 104 sulla disabilit�, la 68 sull�ingresso nel mondo del lavoro, la 328 per l�assistenza. Quanto alla scuola, siamo molto avanti: nel resto d�Europa ci sono ancora le classi speciali. E� chiaro che occorre fare di pi�, e invece il governo taglia i fondi per gli insegnanti di sostegno�.
Ma il ministro della Pubblica istruzione Letizia Moratti respinge le critiche. In un convegno organizzato a Milano dalla Cisl spiega che �sono oltre 145 mila gli alunni disabili che frequentano la scuola italiana, con un aumento del 34,4% in dieci anni. E 77 mila sono i docenti di sostegno, duemila in pi� rispetto al 2001-2002�. �Questi dati mi sembrano lontani dalla realt�, ribatte Maurizio Pietropaoli, responsabile nazionale dell�Associazione persone Down, e padre di un bambino Down che frequenta la scuola. �In realt� il governo sta tagliando le spese e in questo s� che sono pessimista. Peccato, perch� la nostra legislazione � tra le migliori del mondo. Zincone non ha torto, sono tante le cose che non vanno. Ma io dico: mettiamo in luce quello che funziona, in tante realt� locali la cultura � davvero cambiata. Il pessimismo pu� scoraggiare mentre quello che ci serve adesso � continuare a lavorare�. �Le barriere morali purtroppo ci sono ancora, ma la nostra esperienza qui a Prato � positiva nel complesso - concorda la presidente dell�Anffas di Prato, Maria Luisa Catani Abruzzini -. Nella scuola, per esempio, non vedo un diffuso senso di fastidio verso i disabili, al contrario c�� molta accoglienza: sono i fondi a mancare�.
Eppure il ministro delle Politiche comunitarie Rocco Buttiglione sostiene che �le risorse impegnate sul tema della disabilit� ci sono e non sono affatto trascurabili. Sono per� usate male, perch� si disperdono in vari settori di competenza. Invece, occorre partire dalla persona, che � una. Non esistono i disabili, ma persone ciascuna con una sua storia personale e con proprie esigenze. Bisogna intervenire quindi sullo specifico, ritagliare gli interventi. E sostenere le famiglie�. Cultura e legislazione, insomma. Di questi due aspetti parla anche l�ex ministro degli Affari sociali Livia Turco: �Ho molto apprezzato l�editoriale di Zincone. Per� non condivido il suo pessimismo. La nostre leggi sono all�avanguardia e in questo moltissimo lavoro hanno fatto proprio le famiglie dei disabili, vincendo mille scommesse. Purtroppo in questo governo la disabilit� non entra, non se ne parla nella nuova Finanziaria�.
Norme eccellenti? S�, scrive Nina Daita, responsabile dell�ufficio Handicap della Cgil. Ma anche �vuoto applicativo�. Ed esprime apprezzamento per l�editoriale di Zincone che non affronta �il tema in termini usuali della cronaca nera o del solito ipocrita pietismo� ma �si occupa di noi nella maniera giusta�. No, non possono bastare le tavole rotonde e i dibattiti, e forse neanche un autorevole articolo in prima pagina. Ma anche da qui occorre ripartire.
Mariolina Iossa
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