Comunità di S.Egidio


 

03/06/2003

QUARANT�ANNI DALLA MORTE
Papa Giovanni: il segreto di una fama

 

Chi � stato Papa Giovanni? Ce lo si chiede sorpresi, quando si constata la sua forte popolarit� anche tra chi non l�ha mai conosciuto. Il segreto di questa simpatia che non passa � nell�umanit� del pontefice bergamasco. Un�umanit� tuttavia dalle radici chiare: la sua fede, il suo sacerdozio, la sua spiritualit� tipicamente tratta - come tante volte ha testimoniato mons. Capovilla - dall�eredit� del Concilio di Trento. Giovanni XXIII � stato un uomo che, fin dalla sua giovinezza e sino agli ultimi giorni (su cui abbiamo una splendida testimonianza), ha cercato di migliorare se stesso alla luce della fede. E� stato un vero cristiano. E questo fu intuito dalla gente del suo tempo ed � percepito ancora dai nostri contemporanei. Nella sua lunga vita, attraverso i tanti viaggi e i molteplici incontri, papa Giovanni ha maturato una grande esperienza umana e una profonda sapienza. E� stato, infatti, segnato dagli incontri con popolazioni di ogni tipo. Ai detenuti di Regina Coeli spieg� la sua arte. dell�incontro: �..,sono venuto, m�avete visto; io ho fissato i miei occhi nei vostri, ho messo il mio cuore vicino al vostro cuore�. In questa arte dell�incontro, praticata per una vita (tra i bulgari ortodossi, tra i turchi, nell�effervescente societ� francese del dopoguerra, tra gente semplice e tra intellettuali), Angelo Roncalli ha messo sempre al centro �quello che unisce�, cio� la comune umanit�, l�anima di ciascuno. Nel 1953 dice ai veneziani al momento del suo ingresso in diocesi: �La Provvidenza... mi fece percorrere le vie del mondo in Occidente e in Oriente, accostandomi a gente di religioni e ideologie diverse, in contatti con i problemi sociali acuti e minacciosi, e conservandomi la calma e l�equilibrio dell�indagine e dell�apprezzamento: sempre preoccupato, salva la fermezza dei principi del credo cattolico e della morale, pi� di ci� che unisce che non di quello che separa e suscita contrasti�. Potrebbe apparire un facile irenismo: quasi mettere tra parentesi la propria identit� cristiana. Cos� non � stato per papa Giovanni, perch� in un profondo senso di fraternit� egli ha sempre testimoniato e comunicato efficacemente il Vangelo. Rappresentando anzi una sintesi felice tra fraternit� e paternit�. Emerge anche dalle sue parole nel famoso �discorso alla luna�, un passo tra i pochi intramontabili dell�oratoria religiosa del Novecento. Alla fine della giornata inaugurale del Vaticano II, papa Roncalli dice alla folla in piazza San Pietro:

�La mia persona conta niente: � un fratello che parla a voi, un fratello diventato padre per volont� di nostro Signore�. Parole di estrema tenerezza, tali da risultare commoventi ancor oggi. �Tornando a casa, troverete i bambini, date loro una carezza e dite: questa � la carezza del Papa. Troverete forse qualche lacrima da asciugare. Abbiate per chi soffre una parola di conforto. Sappiano gli afflitti che il Papa � con i suoi figli...�. Gi� durante la sua vita, il beato Giovanni XXIII � salutato come il �Papa buono�. La sua bont� non consiste nello smussare il messaggio, nascondere le differenze, puntare sulla facile popolarit� personale. Il �Papa buono� non � l�icona di una virt� antica e fuori moda in questi tempi complessi. Papa Giovanni parla ancora, a noi cristiani tentati dalla mediocrit� e dallo scarso coinvolgimento in una via di fede, come la santit� personale comunichi il Vangelo e sia attrattiva per tanti. Infatti nel grande fiume del cristianesimo la santit� � il cuore profondo. Questo . mi pare - voglia dire ancora Papa Giovanni.

Andrea Riccardi