Comunità di S.Egidio


 

17/06/2003


Gli sbarchi ridotti della met� Espulsioni e permessi a rilento
Bilancio della Bossi-Fini: regolarizzato solo il 30% dei richiedenti Gli imprenditori sollecitano manodopera, fermi i nuovi ingressi

 

ROMA - Un anno dopo l�approvazione in Parlamento arriva il primo giro di boa per la Bossi-Fini, la legge che ha riscritto le regole per l�immigrazione legando l�ingresso nel nostro Paese al contratto di lavoro. Al di l� della bufera politica scoppiata nella maggioranza e in attesa dei decreti di attuazione, la normativa � gi� stata sperimentata da datori di lavoro, associazioni, apparati di polizia, imprenditori e, ovviamente, centinaia di migliaia di extracomunitari. Visto anche l�elevato numero delle persone coinvolte nella regolarizzazione, un dato � certo: sono aumentati i tempi di attesa per tutti, compresi i regolari che chiedono il rinnovo del permesso di soggiorno. Mentre gli industriali continuano a sollecitare manodopera straniera e certezze per i flussi annuali che per il 2003 riguardano ancora soltanto gli stagionali. REGOLARIZZAZIONE - E� la conseguenza pi� evidente della legge che ha coinvolto la cifra record di 702 mila extracomunitari tra colf, badanti e lavoratori assunti dalle aziende. Il Viminale, per ora, ha fornito solo un dato scomposto, tenendo riservata la reale percentuale delle pratiche fin qui evase. Tempi lunghissimi, dovuti anche all�inefficienza dei lettori ottici poi sostituiti da lavoratori interinali, si registrano soprattutto nelle 5 principali citt� italiane: qui hanno firmato il contratto di lavoro solo il 30% dei richiedenti mentre un�analoga quota di stranieri ha ricevuto la raccomandata con la data di convocazione: il giorno stabilito, comunque, tutto si risolve in pochi minuti. A Roma, le domande sono 107 mila; a Milano 91 mila. Secondo i dati della Caritas, nelle aziende (341 mila domande a fronte di 137 mila immigrati gi� dichiarati all�Inps), il record dell�emersione spetta a Vibo Valentia: 16 lavoratori in nero per ogni lavoratore dichiarato. REPRESSIONE - Nei giorni in cui � ripreso massiccio il ritmo degli sbarchi a Lampedusa, il Viminale ha fornito alcuni dati sul giro di vite introdotto dalla Bossi-Fini: nel primo semestre del 2003 sono calati del 49,3 per cento gli arrivi di clandestini. Ma in molti, e tra questi il professor Ennio Codini dell�Universit� Cattolica di Milano, osservano che la realt� � diversa: �Il dato, infatti, non conteggia tutti i clandestini non intercettati dalle forze di polizia�. Stesso discorso vale per gli arresti degli irregolari che non hanno eseguito l�ordine di abbandonare l�Italia entro 5 giorni: �La nuova legge ha permesso molti arresti che poi non si trasformano in espulsioni perch� non funzionano ancora gli accordi con i Paesi di provenienza�, dice Luigi Di Maio, ex dirigente di polizia e ora responsabile del servizio Immigrazione della Provincia di Roma. E c�� anche un dato del ministero: nell�ultimo semestre, su 45.235 stranieri rintracciati in posizione irregolare, gli allontanamenti sono stati 26.490. Senza contare, infine, che sono circa 200 i ricorsi alla Consulta su alcuni possibili profili di incostituzionalit� della Bossi-Fini: espulsione con accompagnamento coatto alla frontiera e arresto obbligatorio se l�immigrato � irregolare. Su tutto questo la Corte decider� nei prossimi mesi. PRECARIZZAZIONE - La Comunit� di Sant�Egidio la chiama cos�. Perch� ha calcolato che da quando � in vigore la Bossi-Fini, il tempo necessario per il rinnovo del permesso di soggiorno di chi � gi� regolare risulta raddoppiato: dai tre mesi della Turco-Napolitano agli attuali sei-sette mesi. Con l�effetto che, nelle more del rinnovo, non si pu� abbandonare il territorio italiano. Niente vacanze estive nel Paese d�origine, quindi, per chi ha presentato la domanda in primavera. E si tratta di immigrati presenti in Italia da molti anni, con famiglia e figli residenti. Tra i motivi della lunga attesa non c�� solo la maxi-sanatoria che ha monopolizzato il lavoro delle questure: la Bossi-Fini stabilisce che il rinnovo del permesso di soggiorno scatti ogni due anni e non pi� ogni quattro come in passato. Risultato: non per colpa dei funzionari di polizia, ma della mole di lavoro aggiunta, il tempo si � raddoppiato e rischia di �precarizzare� la situazione di chi � gi� integrato. Inoltre ottenere la Carta di soggiorno, concessa a chi � regolare da pi� di sei anni, � ancora molto difficile, anche per l�obbligo di alloggio (gi� richiesto dalla Turco-Napolitano) in un�abitazione che sia sufficientemente ampia (nel Lazio 65 metri quadri per tre persone). L�attesa media di chi ha tutti i requisiti � di sette-otto mesi. Ma se tutti i 700 mila immigrati che ne anno diritto avessero gi� in mano la �Carta�, il lavoro delle questure si snellirebbe in modo considerevole: i titolari non dovrebbero pi� rinnovare il loro permesso di soggiorno. RICONGIUNGIMENTI FAMILIARI - Con la vecchia legge, per il coniuge o altri familiari stretti, le frontiere si potevano aprire anche in uno o due mesi. Ora i tempi si allungano perch� si deve fare quasi tutto nei consolati all�estero, uffici gi� intasati da altre richieste. Daniela Pompei della Comunit� di Sant�Egidio racconta che Kadija, da anni al lavoro in una cooperativa di pulizie, aveva gi� spedito le pratiche per suo marito in Marocco: �Al consolato hanno fatto attendere, per motivi burocratici, oltre il tetto massimo dei sei mesi e ha dovuto rifare il dossier da capo�. BISOGNO DI MANODOPERA - Nonostante la crisi, l�Unione delle Camere di Commercio ha stimato che a fine anno la domanda di lavoratori sar� di circa 224 mila persone, 60 mila in pi� rispetto al 2002. Ma si fa notare che mentre le quote di ingresso dell�anno scorso hanno permesso l�arrivo di 83 mila immigrati, per il 2003 il governo ha provveduto solo ad un decreto per gli stagionali (60 mila persone) e non per gli altri lavoratori. Una chiusura di fatto delle frontiere che pu� avere l�effetto di creare nuova irregolarit�. Un aspetto interessante della legge � quello che prevede corsi di formazione professionale nei Paesi di origine dei flussi migratori: �E� un modo intelligente per creare manodopera specializzata ma, purtroppo, anche su questo fronte mancano ancora i decreti attuativi�, osserva il professor Gian Carlo Blangiardo dell�Universit� Bicocca di Milano. E in questo primo anno della Bossi-Fini nel Nord Est � cambiato anche il tipo di manodopera richiesta. Il presidente degli industriali vicentini, Massimo Calearo, ha �delocalizzato� in Slovacchia una delle fabbriche in cui produce antenne per auto mentre ha aperto a Vicenza un centro di ricerca di 4.500 metri quadri: �A questo punto abbiamo bisogno soprattutto di cervelli per poi esportare idee�.

Dino Martirano