�Lavorando insieme agli anziani ho capito il valore della vita, dell'amicizia, delle relazioni sociali, che spesso finiscono stritolate nella nostra frenetica quotidianit�. Silvia Marangoni, 46 anni, responsabile dei servizi per la terza et� della Comunit� di Sant'Egidio, � una delle ideatrici della guida �Come rimanere a casa propria da anziani�, che oggi viene distribuita in modo gratuito ai lettori del settimanale Famiglia Cristiana e domani ai lettori del periodico Sette insieme al Corriere.
Perch� serve un vademecum di questo tipo? �Perch� molti ignorano che, oltre alle case di riposo del comune e private, esistono tanti servizi alternativi al ricovero in istituto che sono gratuiti e possono seguire una persona non autosufficiente, anche continuando a farla vivere nella propria abitazione�.
Quali sono gli obiettivi della guida? �Informare i romani e sensibilizzarli, ma il libro offre anche un interessante metodo di lavoro: Comune, associazioni di volontariato e grandi aziende possono offrire, ognuno nel proprio ambito, un contributo importante per costruire una rete sociale fondamentale per affrontare certi problemi. Bacchette magiche per aiutare i meno fortunati non ce ne sono�.
Quando ha cominciato a occuparsi della terza et�? �Ho cominciato 31 anni fa. Ero molto giovane, avevo 15 anni e ho iniziato a prendermi cura dei bambini pi� poveri di Ostia. Poi a 19, appena finite le superiori, avendo fatto amicizia con molti sessantenni, in particolare calabresi, sardi e abruzzesi molto numerosi sul litorale, gli anziani hanno recitato un ruolo sempre pi� importante nella mia vita�.
Cosa l'ha spinta a gettarsi in questa avventura? �Facendo parte della Comunit� di Sant'Egidio, la molla religiosa � stata determinante, ma poi sono intervenuti anche altri stimoli�.
Quali? �Vivere con gli anziani � affascinante, ma � anche molto duro. Riescono a tirare fuori il meglio di noi, quel lato buono che a volte ignoriamo persino di avere. Loro mi hanno insegnato a non avere paura della vecchiaia, delle malattie perch� la vita pu� e deve essere affrontata fino alla fine, con dignit� e coraggio�.
Come si fa a avere voglia di vivere quando si � soli e molto malati? �Ho conosciuto della gente su una sedia a rotelle, che soffriva, persone con storie di grandi tragedie alle spalle, ma tutti hanno riacquistato il gusto e la voglia di vivere quando non si sono sentiti pi� soli, quando hanno condiviso con il prossimo la loro esistenza, nel bene e, soprattutto, nel male�.
Che cosa fa pi� male agli anziani? �La solitudine li fa vivere male e anche di meno� molti muoiono non per colpa delle malattie, ma perch� sono stati abbandonati da parenti e amici, senza una parola di conforto, senza affetti. Qualche anno fa una donna di 101 anni, che viveva in una delle tre case famiglia gestite dalla Comunit� di Sant'Egidio, il giorno del suo compleanno mi ha detto: "i vecchi senza amore muoiono". Purtroppo � vero�.
Quanti sono i romani che hanno bisogno di aiuto? �Non � possibile avere dei dati precisi, ma in base a una stima fatta nei mesi scorsi, in citt� vivono circa 60 mila cittadini che, in modi diversi, hanno bisogno di una mano. Su questa fetta di popolazione si devono concentrare i servizi sociali e sanitari�.
Come funzionano i servizi per gli anziani? �Negli ultimi anni il Comune ha aumentato gli investimenti, i servizi sono migliorati, ma l'integrazione socio-sanitaria resta ancora un sogno�.
Quanto costano alla collettivit� i servizi domiciliari? �Molto meno dei ricoveri impropri in ospedale. E a casa la qualit� di vita del malato � molto pi� alta che in un istituto�.
A chi regalerebbe la guida per gli anziani? �A tutti, con un dedica: "A noi non costano nulla cinque minuti al giorno del nostro tempo per scambiare una parola con la vicina che vive sola, ma per lei un sorriso, un po' di attenzione e d'amicizia possono essere vitali". Una citt� pi� vivibile per gli anziani, � pi� vivibile per tutti. Ricordiamocelo�.
Francesco Di Frischia
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