Comunità di S.Egidio


 

01/07/2003

Sono in tanti coloro che, da una posizione di relativa tranquillit�, sono passati a una condizione di indigenza
Perso il lavoro, molti non possono neppure sfamare i figli

 

Sono in tanti coloro che, da una posizione di relativa tranquillit�, sono passati a una condizione di indigenza

Perso il lavoro, molti non possono neppure sfamare i figli

L'iter legislativo della �legge del buon samaritano� inizia nel settembre del 2000, quando il gruppo dei promotori si mette all'opera e in 18 mesi appronta il disegno di legge che quasi tre anni pi� tardi riceve l'approvazione definitiva del Senato. A proporlo, prima fra tutte, � stata Cecilia Canepa, scandalizzata dalla quantit� di cibo che veniva buttato ogni giorno fuori dalla mensa scolastica dei suoi figli. E a sostenerla in questa sua strenua battaglia pare proprio siano stati in tanti: anche giuristi, dirigenti del Banco alimentare e della Comunit� di Sant'Egidio. �Noi abbiamo cercato pi� volte di partecipare attivamente al tavolo di concertazione � osserva Maria Luisa Golzio, del Banco alimentare di Messina, una sezione staccata di quello di Catania � convinti della necessit� che venissero incluse all'interno del dibattito tutte quelle realt� che svolgono quest'attivit� da anni. La legge �, senz'ombra di dubbio, estremamente positiva. E se viene applicata in modo intelligente, pu� essere un'ottima strada da seguire per aiutare chi ha bisogno�. Il Banco alimentare, sito nella citt� dello Stretto in alcuni locali dell'Istituto Cristo Re, usufruisce degli aiuti della Comunit� europea e il terzo sabato di ogni novembre organizza una colletta alimentare per i poveri. �Bisogna capire che i veri poveri non sono soltanto gli indigenti � aggiunge la Golzio � ma anche coloro i quali hanno perso il lavoro e non sanno neppure come far fronte alle esigenze primarie della propria famiglia. Attualmente, alcune case produttrici ci regalano quel che non riescono a piazzare sul mercato, il loro prodotto in esubero. Questo provvedimento, invece, potr� essere un toccasana e aiutarci in quest'opera di solidariet� sociale, purch� sia accompagnato da una corretta informazione sull'argomento, da un'educazione in tal senso e da un cambio di mentalit�. Il sogno di creare pure nella citt� peloritana una mensa e un centro di distribuzione di generi alimentari fisso per i poveri lo coltivano anche alla Comunit� di Sant'Egidio, la cui responsabile, Alessia Pesaresi, ammette che una legge del genere sicuramente supera innumerevoli intoppi burocratici, per�, lascia insoluti alcuni problemi, come quello dello stato di conservazione degli alimenti. �La legge in s� e per s� � sicuramente meritoria � puntualizza � ma � necessario valutare la sua corretta applicazione. Noi svolgiamo da vent'anni attivit� di aiuto agli indigenti e a Roma abbiamo anche una mensa per i poveri. Qui, purtroppo, ci vogliono strutture pi� adeguate per lavorare. Al contrario noi, che contiamo quasi 200 persone, non abbiamo neppure una sede che risponde per come dovrebbe alle varie iniziative che intraprendiamo�. Nonostante tutto, per�, la Comunit� di Sant'Egidio, presente a Messina da dieci anni, ai poveri cerca di pensarci lo stesso. E, come il Banco alimentare, lo fa da molto tempo prima che questa legge fosse approvata. �A Natale e in altri periodi stabiliti ci posizioniamo fuori dai supermercati � prosegue la Pesaresi � e chiediamo alla gente di lasciare un pacco spesa in omaggio per i poveri. Una volta un anziano malato, certamente non benestante, ci regal� il resto di quel che aveva utilizzato per comprare una busta di latte. � un'iniziativa alla quale teniamo molto e a cui i messinesi hanno sempre risposto benissimo, dandoci spesso qualcosa per i bambini o aiuti in denaro�. (m.b.)