Comunità di S.Egidio


 

13/07/2003

VERTICE DELL�UNIONE CONTINENTALE. Una Commissione e due summit urgenti: primi passi per la neonata �figlia� di Bruxelles
L�Africa cerca il futuro sulla strada europea
Sviluppo, sanit� e difesa comune contro il cancro dei conflitti. Prodi: �Li aiuteremo a camminare da soli�

 

� un �sogno per il Continente�. E l�hanno sognato i bambini: niente pi� guerra, miseria, corruzione, cure negate. Tradotto in parole, firmato da 300 mila coetanei nei 25 Paesi in cui opera la Comunit� di Sant�Egidio, � stato consegnato a Joquim Chissano, successore di Thabo Mbeki alla presidenza dell�Unione Africana. �Non restiamo prigionieri del passato... la nostra terra pu� rinascere. Vi chiediamo di prendere sul serio i nostri sogni�. I sogni, si sa, sono contagiosi: e alla fine tutti i leader delle 53 nazioni, riuniti nel secondo vertice a Maputo, in Mozambico, hanno voluto una copia dell�appello. L� Ua, costituita un anno fa Durban, passa dai principi ai fatti. Nasce la Commissione Africana : la guider� Alpha Oumar Konar�, col ruolo di vice affidato al ruandese Patrick Mazimhaka e affiancati da quattro uomini e altrettante donne . Una fotocopia, come le altre nascenti istituzioni, dell�Unione Europea. Il vice ministro degli Esteri sudafricano, Aziz Pahad, sintetizza: �Abbiamo deciso di tenere le mani pi� salde sul volante�. Due summit staordinari seguiranno presto: sulla politica di difesa comune, per frenare le guerre e la miseria che esse innescano; e sul piano di salvataggio della boccheggiante economia continentale, strozzata da limiti interni e sfruttamento multinazionale. La speranza di rinascita � legata Nuovo Partenariato per lo Sviluppo (Nepad). �I capi di Stato hanno concordato - spiega ancora Pahad - sulla necessit� di affrontare le politiche agricole e per le infrastrutture. E poi, subito, sanit�, istruzione, scienza, tecnologia, investimenti e turismo�.

Il piano � ambizioso. Lo sa Kofi Annan, africano e segretario generale dell�Onu, presente ai lavori. E lo sa anche Romano Prodi, presidente della Commissione Ue, l�Unione del Vecchio Continente che mentre si avvia alla maturit� guarda nascere con interesse la �figlia� africana. Bruxelles conta molto, e tiene pronti allo scopo 250 milioni di euro, sul contingente di pace militare che l�Ua prevede ; una sorta di Consiglio di Sicurezza che decider� dove e come intervenire nei conflitti locali. �Certo - ammette lo stesso Prodi- � un grande pa sso avanti ma anche una scommessa. L a raccogliamo perch� speriamo nella pace, che loro stessi devono realizzare. Il nostro appoggio � totale ma chiederemo garanzie precise�.

E che le guerre siano oggi il vero �freno� per il sogno sognato dai bambini � scritto anche nelle cifre. �Dei 3,5 miliardi stanziati lo scorso anno da Bruxelles solo due sono stati utilizzati�: a causa di situazioni che il presidente della Commissione Ue definisce �disperanti�. �Daremo tutto l�appoggio possibile ma affinch�, poi, l�Africa stessa provveda al proprio futuro�. Un primo passo: il 14 e 15 luglio il �ministro degli Esteri� comunitario Xavier Solana e Aldo Ajello, rappresentante speciale dell�Ue per i Grandi Laghi (ed �ex� per conto dell�Onu negli accordi di pace in Mozambico, ndr) visiteranno l�area dei Grandi Laghi africani. La ricognizione in Ruanda e Uganda si concluder� nelle Repubblica democratica del Congo, a Bunia, capoluogo della martoriata e ricchissima provincia dell�Ituri, dove opera per la prima volta un contingente di pacificazione comunitario su mandato delle Nazioni Unite.

Il rapporto tra Europa ed Africa, viaggia per� di fatto su una lunghezza d�onda alternativa a quella americana. L�Ue ha scelto l�approccio multilaterale, col vertice Ua come sede naturale ; gli Stati Uniti quello bilaterale : cinque Paesi, una visita lampo, promesse di stanziamenti per la lotta all�Aids (15 miliardi da richiedere al Congresso, ndr ), ma soprattutto la ricerca di nuovi mercati e di �alleanze� nell�ossessionante lotta al terrorismo . Bush non � andato a Maputo, bench� si trovasse a Pretoria, lontana neppure 45 minuti di aereo. E se il senatore Alfredo Mantica, sottosegretario agli E steri presente a l summit , parla di �atteggiamento a dir poco non troppo cortese�, Prodi sfoggia understatement e minimizza: �Tutti i viaggi in quest�area, compreso il mio, hanno limiti ma la priorit� � finirla con l�Africa come continente dimenticato. Ben venga l�interesse dell�America. Su questo non temo concorrenza: magari ce ne fosse. Purtroppo di concorrenza per aiutare l�Africa ce n�� ben poca�.

L�Africa, comunque, ci prova, forte di un sogno. Resta il �nodo� dell�apertura al suo export : tema che fa inviperire Washington. Ma se non si pu� consentire, parole di Mantica, che � affondi dinanzi agli occhi d el mondo indifferente � un�altra verit� dovrebbe ferire l�Occidente pi� egocentrico: un Continente dilaniato da guerre e miseria resta una spada di Damocle per la sicurezza d i un mondo pronto a tremare di fronte alle ondate migratorie . Ma erano quasi tutti africani i clandestini inghiottiti dal Mediterraneo. Morti come i loro sogni.

Paolo Mozzo