Comunità di S.Egidio


 

13/07/2003

L�indultino procede Ma nelle carceri in pochi ci contano
CLEMENZA E ATTESE
� difficile che il provvedimento venga varato prima della pausa estiva: An e Lega preparano le barricate. Pronti a fermarsi i volontari �per protestare contro una politica carceraria che ci disgusta�

 

Il muro pi� alto e pi� spesso � l'indifferenza del mondo l� fuori. E se l'indulto � stato una speranza tradita, l'indultino � il segnale tardivo che qualcuno nel Palazzo si � accorto di loro. Ma adesso che la �sospensione condizionata della pena fino a due anni� sarebbe in dirittura d'arrivo, tra i detenuti la disillusione sembra avere preso il posto dell'attesa. In molti hanno capito che, se mai davvero usciranno in 5mila, non sar� adesso. E non solo perch� � quasi certo che il Senato non approver� la legge prima della pausa estiva. � che "dentro" tutti conoscono i tempi lunghi dei Tribunali di sorveglianza, che dovranno vagliare le domande d'indultino. Il clima � pessimo anche tra le altre categorie del carcere. Presto, forse gi� in agosto, i volontari potrebbero addirittura "scioperare" (anche se a malincuore) �per protestare - dicono - contro una politica carceraria che ci disgusta�. Gli agenti di polizia penitenziaria lavorano da anni al limite delle possibilit�, in certi istituti non riescono nemmeno ad andare in ferie. E i direttori s'arrabattano per conciliare il "libro dei sogni" dell'ordinamento penitenziario con strutture fatiscenti e un portafogli sempre vuoto. Una situazione insostenibile, insomma. Dietro le sbarre c'� chi non molla e si organizza, ma anche chi s'arrende, chi s'ammala di scabbia (una decina di casi quest'anno a San Vittore, nel sesto raggio, dove manca perfino l'acqua corrente) e chi si suicida. Soltanto a Roma l'hanno fatta finita in quattro negli ultimi due mesi.

Livio Ferrari, presidente della Conferenza nazionale volontariato giustizia, avverte �una rassegnazione mostruosa�, soprattutto negli istituti pi� piccoli: �L'anno della speranza vera � stato quello del Giubileo - racconta - mentre adesso, in molti posti, non mi chiedono nemmeno pi� informazioni sull'indultino�. Meglio cos�, forse. Perch� le ultime notizie non sono delle migliori. Dopo il via libera della Camera dei giorni scorsi, la discussione in commissione Giust izia del Senato avr� inizio il 22 luglio, ma il presidente Antonino Caruso (An) ha gi� fatto sapere che il suo partito e la Lega (contrari fin dal principio) �non spianeranno la strada al provvedimento�.

Allarga le braccia Roberto Centaro di Forza Italia: �Noi siamo a favore, ma non si pu� avere la sede deliberante se non c'� l'unanimit� dei gruppi. Sar� quindi necessario il passaggio in aula, che per� � impegnata sul ddl Gasparri...�. S'indigna Vincenzo Siniscalchi, deputato dei Ds e noto avvocato penalista, secondo il quale �di fronte a questa tortura psicologica, i detenuti stanno dimostrando di avere un senso civico superiore a quello di alcuni esponenti politici�.

La verit� � �che manca la volont� politica� - commenta monsignor Giorgio Caniato, ispettore generale dei cappellani penitenziari - altrimenti �avrebbero concesso la liberazione anticipata di 6 mesi a tutti, automaticamente, e sarebbe stato un gesto di clemenza concreto e significativo�. Per di pi�, insiste Livio Ferrari, �l'indultino non serve a niente�. Innanzi tutto �ad uscire sarebbero non pi� di 3mila persone, altro che 5mila�. Ma solo in teoria. In pratica, �appena qualche centinaio�, in quanto �la misura non � automatica, serve l'istanza del detenuto e per ognuno il magistrato di sorveglianza deve istruire una pratica. Per intenderci - spiega - ogni anno vengono presentate in media 7.500 domande per la "Simeone-Saraceni" (misure alternative alla detenzione per chi ha da scontare meno di tre anni, ndr), ma quelle trattate non superano le 400�.

La Conferenza nazionale volontariato giustizia si riunir� la prossima settimana per decidere se incrociare le braccia per esprimere il proprio malessere. E quello dei reclusi, la cui sofferenza pu� altrimenti trasformarsi in rabbia, come � successo venerd� della scorsa settimana a Buoncammino (Cagliari), dove stanno in 480 nello spazio per 350: scodelle di metallo battute contro le inferriate, roghi di carte e di stracci, cori di protesta. �I l clima � incandescente dappertutto- avverte Stefania Tallei, responsabile del servizio in carcere della Comunit� di Sant'Egidio - e sarebbe grave se l'indultino non passasse prima della chiusura estiva del Parlamento. Sarebbe interpretata come l'ennesima dimostrazione d'indifferenza, la cosa peggiore per un detenuto. A Rebibbia come a Regina Coeli la frase che mi capita di ascoltare pi� spesso � questa: "So che devo scontare questi anni, per� non cos�, non in queste condizioni"�.

Danilo Paolini