Comunità di S.Egidio


 

07/09/2003


�Tra guerra e pace: religioni e culture si incontrano�
Ad Aachen, in Germania, il convegno internazionale promosso dalla Comunit� di Sant'Egidio

 

Nel quarantesimo anniversario dell'enciclica di Giovanni XXIII �Pacem in terris�, Giovanni Paolo Il ha scritto che �la pace non � tanto questione di strutture, quanto di persone�. Strutture e processi di pace sono infatti �certamente necessari e fortunatamente sono spesso presenti. Esse tuttavia non sono che il frutto della saggezza e dell'esperienza accumulata lungo la storia mediante innumerevoli gesti di pace, posti da uomini e donne che hanno saputo sperare senza cedere mai allo scoraggiamento�. Gesti di pace nascono dalla vita �di persone che coltivano nel proprio animo costanti atteggiamenti di pace�. Lo spirito di Assisi, suscitato dalla Giornata mondiale di preghiera per la pace voluta dal Papa nella citt� di San Francesco nel 1986, ha mostrato una strada possibile per reagire con la forza debole ma concreta della preghiera e del dialogo alle tentazioni della violenza anche su scala planetaria: ieri, quando il mondo era come ingessato in due blocchi, e tanto pi� oggi, all'indomani della guerra in Iraq e nel pieno della transizione internazionale iniziata con l'11 settembre 2001. Lo spirito di Assisi � stato raccolto dalla Comunit� di Sant'Egidio che lo ha diffuso lungo nuove tappe anno dopo anno in tanti paesi europei. Quest'anno i cercatori di pace, pi� di 400 rappresentanti delle grandi religioni mondiali, insieme a uomini di cultura, giungono ad Aachen, in Germania, per un convegno internazionale dal titolo �Tra guerra e pace: religioni e culture si incontrano�, che si concluder� con una giornata di preghiera per la pace. C'� entusiasmo nella citt� tedesca per questo meeting che ha visto coinvolte nella preparazione non solo le autorit� ecclesiastiche e cittadine, ma anche molte persone che hanno dato il loro aiuto volontariamente. C'� grande interesse per questo insolito convergere di personalit� religiose di ogni religione, abbigliate con gli abiti della loro tradizione religiosa, riunite per un confronto attorno alle grandi sfide del mondo contemporaneo e soprattutto nella ricerca della pace. E` significativo che quest�anno l�incontro promosso dalla Comunit� di Sant'Egidio si tenga in Germania. Nemmeno quindici anni fa era un Paese diviso in due da un muro, quasi a decretare visibilmente una separazione nel cuore dell'Europa. Oggi quel muro non esiste pi� e l'intera Europa si � incamminata su un sentiero unitario e si mostra bisognosa di un'anima aperta agli orizzonti larghi del mondo, in chiave di una solidariet� di destino con i Paesi del Sud del pianeta. L'incontro promosso dalla Comunit� di Sant'Egidio, in collaborazione con la diocesi di Aachen, � articolato in 30 forum che si snoderanno lungo le giornate del convegno per misurarsi con la complessit� dell'attuale situazione internazionale e riaffermare al tempo stesso la strada del dialogo e della cooperazione, tra le religioni e le culture, chiave di volta per dissipare quello scontro di civilt� da tanti accettato come una necessit�. E` possibile invece, come indicato con tenacia da Giovanni Paolo II, individuare nuove vie praticabili d'incontro e d'impegno comune per la pace. Si pu� pensare l'Europa come una �pluralit� concorde� - l'espressione � del Professor Andrea Riccardi, iniziatore della Comunit� di Sant'Egidio - che vede cattolici, ortodossi e riformati uniti nella volont� di dare al continente europeo i polmoni con cui respirare pienamente. Quella che si intravede scorrendo i titoli dei forum in cui il meeting di Aachen � articolato, � un'Europa pronta a riconoscere le sue radici cristiane, non ripiegata su stessa, non appagata della propria ricchezza, solidale con i poveri, e decisa a cercare strade alternative alla guerra e ai conflitti nelle controversie internazionali.

Il grande incontro di Aachen si apre, domenica mattina, con la solenne Celebrazione Eucaristica, presieduta dal Card. Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unit� dei Cristiani, alla presenza dei rappresentanti ecumenici. Nel pomeriggio, nell'Europa Saal dell'Eurogress, si svolge l'assemblea di inaugurazione. Luned� e marted� mattina avranno luogo i forum sui pi� importanti temi di storia, geopolitica, religione, spiritualit� e cultura. Tante e di alto livello le presenze ad Aachen: parteciperanno 15 tra Cardinali e Patriarchi della Chiesa cattolica, dai Cardinali giunti da Roma, Etchegaray, Kasper, Pompedda, Moussa I Daoud, a quelli da diverse diocesi del mondo, Lehmann, Rubiano S�enz, Danneels, Husar, Ghattas, Meisner, Wetter, Tumi, insieme a diversi Vescovi. Ad Aaachen sono anche giunti rappresentanti di tutte le Chiese ortodosse; significativa la partecipazione di un'importante delegazione del Patriarcato di Mosca guidata dal metropolita Kirill. Anche le Chiese e comunit� protestanti e anglicane hanno inviato loro rappresentanti, mentre le grandi religioni mondiali sono presenti con delegazioni di alto livello giunte da ogni parte del mondo. Insieme ai leader religiosi discuteranno uomini politici, intellettuali e scrittori da molti Paesi, da Mario Soares a Krystof Zanussi, da Regis Debray a Jacques Diouf. Alcuni forum sono dedicati ad aree del mondo in cui ci si misura quotidianamente con i conflitti: l'Iraq, la Costa d'Avorio, la Terra Santa.

Marted� pomeriggio, dopo essersi radunati in luoghi differenti secondo la tradizione religiosa per elevare preghiere per la pace, i leader religiosi si uniranno in una processione comune raggiungendo piazza Katschhof per la cerimonia finale: gli uni accanto agli altri ad invocare la pace, nella consapevolezza, ben evidenziata dal Papa in un messaggio alla Comunit� di Sant'Egidio per il suo 35� anniversario, che �occorre moltiplicare gli sforzi. Non ci si pu� fermare di fronte agli attacchi del terrorismo, n� davanti alle minacce che si levano all'orizzonte. Non bisogna rassegnarsi, quasi che la guerra sia inevitabile�. Alla causa della pace si pu� infatti offrire �un'esperienza di vera fraternit�, che conduca a riconoscere nell'altro un fratello da amare senza condizioni. E` questo il sentiero che conduce alla pace, un cammino di dialogo, di speranza e di sincera riconciliazione�.

Marco Impagliazzo