Comunità di S.Egidio


 

08/09/2003

Aquisgrana, messaggio del Papa al convegno della Comunit� di Sant'Egidio
Wojtyla: un patto tra le religioni contro guerre, fame e terrorismo

 

AQUISGRANA-Un patto fra le grandi religioni per combattere il caos del nuovo millennio: guerre, terrorismo, sottosviluppo. Un patto fra le religioni e �uomini e donne di tradizione laica� per costruire la pace e affrontare le grandi sfide del pianeta, diventate ancora pi� acute dopo il tragico attentato alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001. E� la proposta di Giovanni Paolo II lanciata di fronte alla platea del mega-convegno su �Guerra e pace�, che la Comunit� di Sant'Egidio ha promosso ad Aquisgrana portando all'incontro cinquecento leader religiosi, intellettuali e politici di ogni parte del mondo. Papa Wojtyla affida il suo messaggio al cardinale Roger Etchegaray e mette il dito sulle piaghe contemporanee: �Troppo poco in questi anni si � investito per difendere la pace. Si � preferita, invece, la via dello sviluppo degli interessi particolari approfondendo ingenti ricchezze soprattutto per spese militari�. Passioni egocentriche, dichiara con efficacia il pontefice, sono proliferate: �per i propri confini, per la propria etnia, per la propria nazione�. Persino la religione, in certi casi, � stata manipolata ai fini della violenza. Con il crollo delle Torri Gemelle, commenta Giovanni Paolo II, �sembrano essere crollate anche molte speranze di pace�.

Eppure il Papa non si rassegna e non cessa di ricordare al Primo Mondo che terrorismo e guerre affondano le loro radici nella palude del sottosviluppo. Non si facilitano i processi di pace se �con colpevole incoscienza si lasciano prosperare ingiustizia e disparit� nel nostro pianeta�. Spesso i paesi poveri, conclude il pontefice sono diventati �luoghi di disperazione e fucina di violenza�. Ecco la ragione di un grande patto per costruire la pace nel dialogo.

Spostare quest'anno il convegno itinerante di San'Egidio nell'antica capitale carolingia di Aquisgrana � stata una scelta per stimolare l'Europa ad assumere un ruolo dinamico. �L'Europa ci ha detto Andrea Riccardi, leader della Comunit�, alla vigilia del convegno - pu� offrire molto al mondo contemporaneo in termini di governo, di pace, di cultura e socialit�. Perch� l'Europa ha un suo modo di vivere la ricchezza e l'economia. L'Europa � erede di diverse tradizioni sociali in cui la ricchezza di pochi deve diventare anche il benessere di molti�. L'importante, ha dichiarato ieri ad apertura dei lavori, � non arrendersi al pessimismo e alla rassegnazione. Le religioni, collaborando insieme, devono avere il coraggio di �accendere la speranza della pace�, rammentando che i servitori di Dio sono anche servitori della pace.

Le prime battute del convegno vanno in questa direzione. Il capo dello Stato tedesco, Johannes Rau, esorta in un messaggio a �sconfiggere le menzogne che considerano inevitabile uno scontro di civilt�. Meir Lau, ex gran rabbino di Israele, evoca il coraggio di Sadat di andare a Gerusalemme e per parlare direttamente ai deputati israeliani. Jacques Diouf, direttore generale della Fao, invita a non accettare come �tollerabile� che 840 milioni di persone (dati del biennio 1998-2000) siano abbandonate alla malnutrizione.

Maria Polivi