Comunità di S.Egidio


 

08/09/2003

IL MEETING DI S.EGIDIO
Il rabbino Lau: s� al dialogo, ma prima si fermi il terrore
II Papa invia un messaggio: �Per difendere la pace in questi anni si � investito troppo poco�

 

AQUISGRANA - L'11 settembre si avvicina e con esso si ravviva lo shock del terrore. Di quella "guerra diffusa" del terrorismo cos� scenograficamente e tragicamente scatenata allora. E niente affatto debellato. Anzi. �Assieme alle "Torri gemelle" di New York, sembrano essere crollate anche molte speranze di pace�. E' il Papa a fare questa amara considerazione nel messaggio inviato al suo delegato cardinale Etchegaray, per l'apertura ieri sera del XVII Meeting organizzato dalla Comunit� di Sant'Egidio con 500 ospiti di tutte le religioni, che ogni anno fa rivivere lo �spirito di Assisi�, e cio� di quella grande convocazione delle religioni per la pace voluta il 27 ottobre 1986 da Giovanni Paolo II. Assisi e New York. Due luoghi dell'immaginario collettivo per parlare di pace e di terrore. L'incontro di quest'anno avviene in coincidenza con l'ennesimo naufragio della pace in Medio Oriente. E nel pieno dei dibattiti sulle radici cristiane dell'Europa, la Comunit� di Sant'Egidio ha scelto un luogo-simbolo: Aquisgrana, che fu la capitale dell'impero di Carlo Magno, che unific� buona parte dell'Europa occidentale. Il Papa, nel suo messaggio, deplora che quel �sogno di Assisi� sia in parte svanito: �Troppo poco in questi anni si � investito per difendere la pace e per sostenere il sogno di un mondo libero dalle guerre�. Quanto alle radici cristiane dell'Europa che sta spesso richiamando in questi mesi, ha ribadito che �non sono memoria di esclusivismo religioso, ma un fondamento di libert�, perch� rendono l'Europa un crogiolo di culture e di esperienze differenti�. In sintonia col Papa si � mostrato il "numero 2" del patriarcato di Mosca, Kirill, nel suo intervento all'assemblea inaugurale, aperta con una relazione del fondatore della Comunit�, Andrea Riccardi. Ha cominciato dal tema della �convivenza� che � �una delle grandi sfide della contemporaneit� alle religioni� e �sospinge a riflettere in termini nuovi sulla propria identit�. E' intervenuto pure l'ex rabbino capo askenazita di Israele, Israel Meir Lau, che abbiamo intervistato sulla situazione in Medio Oriente.

Rabbino Lau, la pace � naufragata per l'ennesima volta. Secondo lei, qual � il primo passo che non si fa mai?

�Fermare il terrorismo e cominciare a dialogare�.

Ma la violenza � di fatto da entrambe le parti�

�Il terrorismo sta da una parte sola, di chi mette le bombe. Loro dicono sempre che hanno dei motivi per farlo ma non ci hanno mai detto che siamo terroristi. Dunque, fermare il terrore. E dialogare.; Le faccio un esempio: tra Israele ed Egitto vi sono state cinque guerre, migliaia di morti senza ottenere nulla. Poi, nel novembre '77, il presidente Sadat venne a parlare alla Knesset, affermando che non avrebbe ceduto un centimetro della terra d'Egitto. Ma con quella visita, ha riavuto tutto Sinai, vasto due volte Israele. Ci� dimostra l'importanza di parlarsi�.

Cosa pensa delle dimissioni di Abu Mazen?

�Guardi che anche l'Unione Europea ha detto che Hamas � un'organizzazione terroristica. Cosa fanno gli americani con Bin Laden e Saddam Hussein? Li cercano. Quando c'� un capo terrorista non hai scelta. Io condanno coloro che si nascondono dietro i corpi di innocenti. Se sei un grande eroe vai sul campo. Cosa fanno i leader di Hamas e lo sceicco (Yassin, ndr)? Si nascondono nelle case con bambini e anziani. Lo sceicco nell'ottobre del 2000 ha detto: "Smettete di tirare i sassi agli israeliani, cominciate con le bombe". Perch� Israele lo ha liberato? Per promettere il paradiso agli attentatori suicidi e l'inferno ai loro vicini?�.

Orazio Petrosillo