Comunità di S.Egidio


 

09/09/2003


E l'imam si converte alla democrazia

 

AACHEN (Germania) � �L'identificazione tra Stato e religione produce una dittatura�. Sayed Aiad Jamal Aldin, 42 anni, leader del clero sciita e protagonista del nuovo Iraq in costruzione, rappresenta una visione forse non inedita � troppa e' l'abitudine occidentale a semplificare l'Islam - ma certamente rilevante del rapporto tra fede e Stato. �Quando rivendico un governo liberale per l'Iraq � spiega - non e' per compiacere gli americani. Il fatto e' un altro: dopo attenti studi abbiamo capito che il regime democratico e' il migliore anche per le religioni e per la religione islamica in particolare�. Jamal Aldin e' ad Aachen, nel cuore dell'Europa e nel quadro del meeting interreligioso promosso dalla Comunita' di Sant'Egidio 'Tra guerra e pace: religioni e culture s'incontrano�. Rifiuta i �regimi che governano in nome della religione� e difende la presenza degli Usa e dei loro alleati in Iraq. Non vi sarebbero mai potuti venire, e soprattutto fermare, �se non in accordo con la nuova leadership irachena�. L'Europa deve incoraggiare questo tentativo di democrazia in un Paese arabo islamico, insidiato � anche attraverso l'uccisione dei soldati statunitensi e i due attentati all'Onu e all'ayatollah Al Hakim � da quanti temono l'effetto domino di un Iraq libero e democratico: le potenze vicine. Il malcontento e' dovuto semmai �alla mancanza di servizi essenziali come acqua ed elettricita'�. L'Iraq, dunque, irrompe nello scenario europeo disegnato in questi giorni ad Aachen, alla ricerca di radici solide per il futuro del vecchio continente. �E' un tema che ci preoccupa � spiega Andrea Riccardi, storico e iniziatore della Comunita' di Sant'Egidio - di fronte a un testo della convenzione europea che ha forse troppo dimenticato le radici spirituali cristiane e che non ha fatto alcun cenno al dramma europeo della Shoa'�. C'e' un modello di rapporti che nasce dalla storia europea e che rigetta l'economicizzazione del mondo mettendo in dialogo identita' diverse ma affrancate da un senso etnico: e', secondo Riccardi, �l'Europa come pluralita' concorde�, propositiva e multilaterale.

Michele Brancale