Sono passati due anni dall�attentato dell�11 settembre ed il mondo si prepara a ricordare la tragedia delle Torri gemelle di New York. �Purtroppo, assieme alle Torri, sembrano essere crollate anche molte speranze di pace�. � l�amara riflessione di Giovanni Paolo II nel messaggio inviato al Meeting internazionale organizzato dalla Comunit� di Sant�Egidio in continuit� ideale con la Giornata di Assisi del 27 ottobre del 1986, quando il Papa riun� i leaders religiosi di tutto il mondo per invocare assieme la pace. Quest�anno il convegno, dal titolo vagamente tolstoiano (�Tra guerra e pace: religioni e culture si incontrano�), si svolge in uno dei luoghi pi� suggestivi d�Europa, ad Aquisgrana, l�antica capitale dell�impero carolingio le cui relazioni si estendevano fino a Bisanzio e Baghdad. � il sogno di un continente unificato e aperto al resto del mondo che in questi giorni si concretizza nelle sale dell�Eurogress, il moderno palazzo dei congressi dove si sono dati appuntamento oltre 400 personalit�, rappresentanti delle religioni mondiali, politici e uomini di cultura. � �il sogno di Assisi� che vuole vincere l�incubo iniziato a New York. Un sogno, scrive Papa Wojtyla nel messaggio letto dal cardinale Roger Etchegaray all�apertura del convegno, �che accese negli animi molte speranze di pace. Purtroppo quell�anelito non � stato raccolto con la necessaria prontezza e sollecitudine... Si � invece preferita la via dello sviluppo degli interessi particolari, profondendo ingenti ricchezze in altro modo, soprattutto per spese militari. Tutti abbiamo assistito allo sviluppo di passioni egocentriche per i propri confini, per la propria etnia e la propria nazione�. Giovanni Paolo II punta il dito e accusa: �Non si facilita certo il processo di pace se si lasciano prosperare, con colpevole incoscienza, ingiustizie e disparit� nel nostro pianeta. Spesso i Paesi poveri sono divenuti luoghi di disperazione e fucina di violenza�. � un messaggio che fa vibrare la platea, uomini e donne che in gran parte giungono da terre insanguinate da conflitti e oppresse dalla povert�: �Noi non vogliamo accettare che la guerra domini la vita del mondo e dei popoli!�.
In questa dinamica di odio e di scontro di civilt� vengono attirate anche le religioni. Non evita certo il problema il professor Andrea Riccardi, fondatore e presidente della Comunit� di Sant�Egidio. �Le religioni possono essere utilizzate come benzina sul fuoco della guerra perch� l�incendio divampi pi� forte e brutale - dice -. Ma possono essere, ed � la loro vocazione, quell�acqua che spegne l�incendio nelle sue profondit�. Dunque, la pace ha bisogno del fattore religioso. Ne ha bisogno soprattutto in questo momento storico dominato da �un pessimismo, contrabbandato come realismo�, nota Riccardi. All�Eurogress invece si respira un clima di fiducia e di dialogo dentro una tensione costruttiva all�unit�. Nelle numerose tavole rotonde e nei dibattiti che ne seguono si confrontano cristiani, ebrei e musulmani, si parlano palestinesi e israeliani, si mettono a tema i problemi pi� urgenti del nostro tempo, dall�immigrazione all�ambiente, dalla cura dell�Aids in Africa all�abolizione della pena di morte. � lo sforzo di mettere in contatto i diversi, perfino gli opposti. � lo stile della Comunit� di Sant�Egidio, non per nulla chiamata �l�Onu di Trastevere�. Ma la sua �diplomazia parallela� va di pari passo con la preghiera. Questa sera, a conclusione dell�incontro, dopo essersi radunati a pregare in luoghi differenti secondo la propria tradizione religiosa, i vari leaders si uniranno in una processione comune e firmeranno insieme l�Appello per la pace 2003.
Luigi Geninazzi
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