Comunità di S.Egidio


 

Korazym

09/09/2003


Tra guerra e pace: religioni e culture si incontrano
Il nuovo appuntamento promosso dalla Comunit� di Sant�Egidio � iniziato il 7 settembre ad Aachen in Germania. L�inviata della Radio Vaticana Francesca Sabatinelli ha parlato con Mario Marazziti.

 

E� urgente e necessario riaffermare la strada del dialogo e della cooperazione tra le religioni e le culture. E� l�appello che la Comunit� di Sant�Egidio lancia in occasione dell�annuale appuntamento Uomini e Religioni che si � aperto il 7 settembre con una solenne cerimonia nel duomo di Aachen, in Germania, presieduta dal cardinale Walter Kasper e concelebrata dal vescovo della citt�, mons. Heinrich Mussinghoff.

L�incontro interreligioso, dal titolo �Tra guerra e pace: religioni e culture si incontrano�, prevede tre giorni di intensi dibattiti che spazieranno dai conflitti che affliggono il mondo, all�Europa, all�Africa, allo scontro ed il dialogo tra le religioni, ma anche alla preghiera come radice della pace. Protagonisti saranno cardinali e patriarchi della Chiesa cattolica, rappresentanti delle diverse Chiese, dell�ebraismo e delle religioni buddista, induista, shintoista nonch� ministri, intellettuali e scrittori provenienti da molti Paesi.

Ci sono l�Europa e le religioni, al centro di questa 17.ma edizione di �Uomini e religioni�: un�Europa che aspetta l�approvazione della sua Carta Costituzionale, un�Europa che anela ad una definitiva identit� e ad un pi� incisivo ruolo internazionale. Ci� che l�appuntamento di Aachen vuole sottolineare, ci spiega Mario Marazziti, portavoce della Comunit� di Sant�Egidio, � che nel mondo c�� una grande necessit� d�Europa: �Abbiamo visto in questo conflitto afghano e iracheno come le divisioni tra le democrazie occidentali e un ruolo ridotto dell�Europa abbiano creato da un lato una grande debolezza delle Nazioni Unite e una certa confusione. Una guerra dove molte erano le perplessit� se fosse l�unico mezzo per andare ad affrontare una situazione difficile come quella irachena e oggi, purtroppo, il dopo guerra, insegnano che forse i conflitti non sono solo un momento, una fase di impegno militare, ma hanno tali e tante controindicazioni prima, durante e dopo che probabilmente bisogna ripensare agli strumenti della politica e della diplomazia pi� di quanto non si stia facendo negli ultimi tempi e negli ultimi anni�.

Ma l�Europa ce la far�? Sar� la domanda che accompagner� sicuramente molti appuntamenti di questi tre giorni di meeting. Ancora Marazziti: �Noi sentiamo la sfida di un restringimento della democrazia. La lotta al terrorismo rischia di indebolire la democrazia proprio mentre vuole lottare in nome della democrazia. Si riducono i diritti civili, si riducono i diritti degli Stati, si introduce un concetto pericoloso, come quello di �guerra preventiva�, si rischia di creare gerarchie di Stati di �serie A� e di �serie B� ... Ebbene, noi crediamo che ci sia un grande bisogno di un�Europa democratica e di questa tradizione umanistica che sa coniugare umanesimo, diritti umani e diritti civili�.

L�anno scorso, quando ad ospitare l�annuale appuntamento di Uomini e religioni fu Palermo, l�incontro si trov� stretto tra gli attentati dell�11 settembre e l�inizio della lotta al terrorismo, con l�attacco sull�Afghanistan. Oggi, ad un anno di distanza, sullo sfondo continua ad esserci il dramma non risolto del Medio Oriente e il sanguinoso e violento post guerra in Iraq. Anche quest�anno Sant�Egidio intende rispondere a chi crede che sia inevitabile uno scontro tra civilt�: �Lo scontro tra le civilt� �, secondo noi, l�inizio della fine del mondo e quindi non c�� nulla che oggi possa essere pi� sbagliato. La stessa guerra rischia di indebolire, per esempio nel mondo islamico, i moderati a favore dei pi� radicali, quindi a favore � alla lunga � del terrorismo. Allora noi non siamo degli ingenui fautori del dialogo. Sentiamo come le religioni hanno un grande contributo da dare, sentiamo che le religioni vanno difese dalla tentazione dell�arroccamento e dello scontro. Sappiamo che le religioni possono essere tentate e strumentalizzate per farsi meglio la guerra. Ma questi non sono conflitti di religione. Sono conflitti sociali, etnici che a volte acquistano un significato religioso. Noi non possiamo accettare che il mondo sia prigioniero di opposti fondamentalismi, cio�, non solo farsi la guerra, ma pure in nome di Dio! Al contrario, le religioni oggi possono essere anche una grande riserva spirituale e anche una grande riserva di comprensione: � tutta una partita da giocarsi!�.

Serena Sartini