La pena di morte colpisce ogni anno nel mondo dalle 3 alle 4 mila persone. �Non � ragionevole sostenere la pena di morte: non risolve i problemi, colpisce minoranze sociali e oppositori politici�: da Aquisgrana si � fatta sentire nuovamente la richiesta di abolire la pena di morte. Per suor Helen Prejean, protagonista della campagna internazionale, diventata celebre dopo il film �Dead man walking�, la pena di morte non � una questione morale marginale perch� �e il paradigma fondante di tutte le forme di uccisioni da parte dello Stato, i cui tratti sono: focalizzare un nemico, disumanizzarlo e ucciderlo�. Il processo di demonizzazione � decisivo �perch� se diamo un volto umano al nemico diventa impossibile ucciderlo�. La coscienza cristiana non pu� non rigettare la pena capitale. Suor Helen, che ama ricordare come nel suo lavoro cerca di dare corpo �al lavoro di consolazione di Ges� tenendo la mano ai carcerati nei bracci della morte e alle famiglie vittime di omicidi�, sottolinea che ogni essere umano �� fatto a immagine e somiglianza di Dio, ed � inviolabile nella sua dignit�, e, come afferma Giovanni XXIII nella Pacem in Terris, anche chi � colpevole di terribili errori va rispettato come persona�. �Si pu� essere a favore o contro la pena di morte, ma bisogna riconoscere che essa non restituisce la vita alle vittime e non � un deterrente contro il crimine - osserva Mario Marazziti della Comunit� di Sant'Egidio -. Nei paesi democratici colpisce le minoranze, ed in quelli non democratici spesso � usata contro l'opposizione�. Ci sono nuovi segnali di regressione della pena di morte. Misaki Yagishita, di Amnesty International ricorda quanto sia importante parlare della pena di morte in Giappone, dove essa viene eseguita segretamente. A Tokyo � nato �Call for Moratorium Now�, network interreligioso contro la pena di morte. Mentre ad Aachen si riunivano i leader religiosi, sono state consegnate al ministro della giustizia giapponese petizioni per introdurre la moratoria immediata delle esecuzioni.
Michele Brancale
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