Comunità di S.Egidio


 

14/09/2003


Il Papa: �Si deve investire sulla pace, non sulla guerra�
Messaggio di Giovanni Paolo II ai rappresentanti delle religioni riuniti ad Aachen, in Germania

 

AACHEN � In questi giorni ricorre l�anniversario dell�attentato alle Torri gemelle di New York, il cui crollo si e� portato con se� anche molte speranze di pace, soprattutto perche�, ha lamentato il Papa, �troppo poco in questi anni si e investito per difendere la pace e per sostenere il sogno di un mondo libero dale guerre�. Si e� invece preferita la via dello sviluppo degli interessi particolari, �profondendo ingenti ricchezze in altro modo, soprattutto per spese militari�. Il messaggio di Giovanni Paolo II raggiunge gli oltre 450 capi religiosi ed esponenti della cultura internazionali riuniti fino a martedi� scorso ad Aachen, l�antica Aquisgrana di Carlo Magno, al centro dell�Europa, dalla Comunita� di Sant�Egidio che ha convocato questo meeting internazionale, il diciassettesimo, per mettere in dialogo religioni e culture in un tempo conteso da guerra e pace. E a quest�Europa che si avvia ad un�unita� sostanziale il Papa ricorda che le radici cristiane �non sono una memoria di esclusivismo religioso, ma un fondamento di liberta�, perche� rendono l�Europa un crogiuolo di culture e di esperienze differenti�. �E� un tema che ci preoccupa in questi giorni � spiega Andrea Riccardi, storico e iniziatore della Comunita� di Sant�Egidio - di fronte a un testo della convenzione europea che ha forse troppo dimenticato le radici spirituali cristiane e che non ha fatto alcun cenno al dramma europeo della Shoa��. La bozza di Costituzione europea viene giudicata positivamente nel suo complesso, ma presenta secondo Riccardi due vuoti: le radici cristiane dell�Europa e la Shoa� che ha rappresentato �una svolta europea, il punto pi� basso della Seconda Guerra Mondiale�, qualcosa da cui non si puo� prescindere in nessun modo. L�Europa nasce �quando francesi e tedeschi si guardano negli occhi e decidono di non combattersi pi��. C�e� un modello di rapporti che nasce dalla storia del vecchio continente e che rigetta l�economicizzazione del mondo (ha insistito su quest�aspetto anche il metropolita Kyrill, rappresentante della Chiesa russa ortodossa) mettendo in dialogo identita� diverse ma affrancate da un senso etnico: e� l�Europa come pluralita� concorde, propositiva e multilaterale, lontana da quell�unilateralismo da cui anche il segretario di Stato Usa Powell, nei giorni scorsi, ha preso le distanze. E le religioni portano a riguardo un contributo di chiarezza. L�arcivescovo di Aachen, alla presenza di rappresentanti delle diverse religioni presenti al meeting, di vescovi ortodossi, pastori protestanti e patriarchi di antiche chiese orientali, ha affermato: �Dio non � cattolico, n� ortodosso n� e�evangelico: non nemmeno cristiano, ebreo musulmano o buddista: Dio � Dio per tutti�. Nel clima di Aachen sono maturati atteggiamenti propositivi che segnano un miglioramento di clima per l�ecumenismo: �E� giunto il tempo di cambiare l�attuale situazione di difficolta` tra Chiesa Ortodossa di Mosca e Chiesa Cattolica � ha dichiarato il capo delegazione del Patriarcato di Mosca, Metropolita Kyrill. Anche l�appello per la pace, sottoscritto dai capi religiosi, invita alla fiducia, su un piano planetario: �A chi crede che lo scontro tra le civilta� sia inevitabile diciamo: liberatevi da questo pessimismo opprimente, che crea un mondo di muri e di nemici, dove diventa impossibile vivere sicuri e in pace�.

Michele Brancale